UN MERCATO, DUE ANIME: IACHINI HA LE SPALLE SCOPERTE
Dopo una lunghissima estate strana, condita da calcio giocato e un mercato che ha tenuto banco fino alle 20 di ieri sera. Alla fine è arrivata la cessione di Federico Chiesa, tanto chiacchierata quanto voluta dallo stesso giocatore, che ha finalmente coronato il sogno di seguire le orme di Bernardeschi, nonostante più volte avesse preso le distanze, in pubblico e in privato, da questa possibilità. Detto questo, è il mercato in entrata che a meno di 24 ore dal gong fa discutere in città e non potrebbe essere altrimenti. Sono arrivati tre giocatori svincolati, un prestito e un difensore dall'Argentina sulle orme dei grandi del passato. Acquisti che presi uno per uno hanno rafforzato la rosa dell'anno scorso, ma che di fatto non hanno accontentato l'allenatore.
Iachini, nei tanti summit di mercato che sono stati fatti dall'estate fino a ieri, ha sempre chiesto un regista alternativo a Pulgar e una punta che potesse garantire un certo numero di gol, dunque un attaccante di maggiore esperienza rispetto ai giovani presenti in rosa. Due ruoli che non sono stati coperti, alimentando le voci di un rapporto tra la dirigenza e l'allenatore, non proprio idilliaco. Lo sanno anche i muri che la conferma di Iachini è arrivata per scelta diretta da parte di Commisso, quello che va sottolineato è che la decisione non è stata presa in concerto come invece sarebbe richiesto per avere una comunità di intenti utile per mirare con decisione agli obiettivi stagionali. La sensazione è che la dirigenza non copra le spalle al tecnico quanto fatto in passato dal presidente e che questo si sia tradotto anche con un mercato delle occasioni senza una vera linea tecnica.
Un mercato non fatto a immagine e somiglianza dell'allenatore, che adesso sarà costretto a rivedere in corsa le proprie scelte ripartendo dal modulo. Una decisione che ancora non è stata maturata da Iachini ma che di fatto è una riflessione in corso, visto che Callejon non è Chiesa, che Amrabat non è un regista e che anche Martinez Quarta ha ma giocato rararmente in una difesa a tre. Come scritto negli ultimi giorni, la posizione dello stesso Iachini è tutto tranne che solida e dunque dovrà provarle di tutte per sfruttare al massimo il materiale umano che gli è stato messo a disposizione. E' indubbio che la rosa sia più forte di quella che ha concluso lo scorso campionato, ma allo stesso tempo è chiaro che per sfruttare al massimo la rosa, servirà sicuramente più di un accorgimento.
Una bella sfida che idealmente la dirigenza ha lanciato al proprio allenatore. Non il massimo se si pensa a quanto sia necessario sposare gli stessi obiettivi per difendersi dai momenti difficili e rilanciare nei momenti propizi. Iachini ci proverà, sapendo che solo i risultati potranno togliergli le castagne dal fuoco e che, in ogni caso, al prossimo passo falso, vista anche la partenza ormai imminente di Commisso verso gli Stati Uniti, non ci sarà nessuno a guardargli le spalle.