QUANDO IL GIOCO SI FA DURO
Le dovute precauzioni del caso, le legittime speranze di recupero. Ruota intorno a Cabral la vigilia del primo round della doppia sfida al Basilea, con il brasiliano tenuto a casa in occasione della trasferta di Napoli e uscito prima del novantesimo in quella precedente di Salerno. Non che intorno alle condizioni di Cabral ci siano eccessivi timori, l’obiettivo del recupero resta più che realistico e lo stesso calciatore scalpita per una maglia da titolare, ma intanto il brasiliano dovrà comunque ritrovare una via del gol recentemente persa.
Eppure è proprio in Europa che Cabral ha saputo pian piano ritrovarsi nelle prime fasi della stagione, salendo alla quota condivisa con Jovic di 6 gol che vale la vetta della classifica cannonieri. Più che una sfida, una sorta di staffetta che fin qui ha funzionato bene che si trattasse di giocare in casa o in trasferta. Logico che tutto faccia presumere che dall’inizio contro il Basilea tocchi al grande ex Cabral, altrettanto però che lo Jovic visto in altre occasioni di Conference (soprattutto a Braga) possa tornare più che utile in un immaginario scambio di testimone, magari a ripresa inoltrata.
Perchè poi è proprio dall’attacco diventato punto di forza dei viola lungo il cammino europeo in Conference che Italiano proverà a ripartire dopo il punto raccolto nei 180 minuti di campionato giocati in Campania, augurandosi di ritrovare anche il miglior Gonzalez preannunciato e poi ammirato in particolar modo a Poznan nel 4-1 dell’andata con il Lech risultato fondamentale per il passaggio del turno. D'altronde è quando il gioco si fa duro che serve la qualità dei singoli. Frecce nell’arco del tecnico alle quali aggiungere Ikonè, altro potenziale titolare, nel corso di un primo tempo della semifinale dove abbandonare qualsiasi spreco e riscoprirsi cinici in zona gol, esattamente come avvenuto durante il percorso europeo.