PRIME TURBOLENZE

04.10.2020 00:00 di  Tommaso Loreto  Twitter:    vedi letture
PRIME TURBOLENZE
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© foto di Federico De Luca 2020

I nodi sono venuti subito al pettine, anche perchè la prima sconfitta interna stagionale si porta dietro una valanga di aspetti tutt’altro che secondari. Il sabato post Sampdoria è uggioso quanto il meteo, nel quale la pioggia a intervalli regolari sembra ricordare a tutti che autunno e inverno sono appena all’inizio. La verità è che per come s’era messo questo avvio di campionato in casa viola c’era persino un pizzico di ottimismo, sufficiente a rimandare alle ultime battute del mercato determinate operazioni anche in attacco. Poi però quel finale di trattative è arrivato a un tiro di scoppio, e tutte le voci del caso hanno reso ancora più complicata la gara contro i blucerchiati. 

Di certo a rendere ancora più pesante la situazione è stata la scelta di far indossare la fascia da capitano a un promesso sposto bianconero, ben poco apprezzata - eufemismo - dalla tifoseria, ed è anche in questa vicenda che si potrebbe annidare il primo segno di una crepa negli equilibri interni. Perché pur nel silenzio che ha contraddistinto il giorno dopo della partita (di certo una rarità per lo stesso Commisso che ha evidentemente scelto un low-profile incline al silenzio societario sull'argomento della fascia di Chiesa) non è passato inosservato il riferimento a una scelta nata dentro lo spogliatoio, voluta da Iachini e poco compresa anche all’interno del club stesso. Anche il presidente Commisso ieri è stato raccontato dall’umore cupo, consapevole di come queste difficoltà siano figlie di una scelta (confermare Iachini) che avrebbe comportato problemi. 

D’altronde la stessa prestazione della squadra ha riportato le lancette alle gare della scorsa primavera, quando la Fiorentina era incapace di fare la partita di fronte ad avversari alla portata ed esclusivamente in grado di riproporre il contropiede al cospetto delle big. Un’involuzione che al momento coinvolge anche i singoli come Amrabat troppo sacrificato nel ruolo davanti alla difesa e che certo non favorisce la manovra offensiva di una squadra nella quale si fatica a individuare stoccatori d’esperienza (all’errore di Vlahovic a San Siro si aggiungono quelli in serie di Kouame il cui adattamento a prima punta appare quantomeno difficoltoso). Senza contare che, come in passato, in assenza di Ribery in campo tutto il gruppo rischia di sfaldarsi.

Uno scenario che forse si poteva anche prevedere alla conferma di Iachini, almeno nelle ipotesi pessimistiche, ma che intanto chiama la Fiorentina a gestire un momento a dir poco delicato. A 48 ore dalla fine del mercato, con Chiesa in procinto di partire per Torino ma pur sempre ancora a Firenze, con Quarta che può slittare a gennaio perchè Pezzella non pare destinato a muoversi e con Callejon (e magari anche Milik o De Paul) rimasti in sospeso è già tempo di gestire le prime turbolenze.