NO PANIC
No drama, no panic. La sconfitta di ieri pomeriggio contro il Cagliari ha troppi aspetti brutti per essere vera. E per dare segnali di cedimento dopo un mese di gennaio passato a pieni voti. Nel ko del Sant'Elia tutta la Fiorentina non ha girato, dal portiere (dove qualche tentennamento iniziale c'è stato), fino all'attacco, dove le non-prove di Ilicic e Matri hanno inevitabilmente compromesso il risultato finale. Adesso però si va avanti, con la testa già proiettata (e stavolta sul serio) alla delicatissima sfida di dopodomani contro l'Udinese: una gara assolutamente da non fallire per ipotecare un primo tassello verso la finale di Coppa Italia, in programma a Roma il 3 maggio. Conquistare un ottimo risultato al Friuli vorrebbe dire spazzar via in un sol lampo il grigiume visto a Cagliari e restituire entusiasmo e sorriso a Firenze, ancora paralizzata per il risultato ottenuto in Sardegna.
Per sbancare la tana di Guidolin, però, servirà la miglior formazione possibile, un undici condito anche dalle migliori motivazioni. Quelle che, per inciso, negli ultimi due appuntamenti ad Udine in campionato sono sempre mancati e che hanno regalato ai viola altrettante cocenti delusioni. E uno schiaffo come quello di Pinilla potrebbe aver finalmente risvegliato l'orgoglio della Fiorentina. Che però, questo pomeriggio, prima di proiettarsi con la mente alla Coppa, proverà a capire se il passo falso di Cagliari potrà essere parzialmente rimediato dalla gara di Bergamo, dove alle 15:00 l'Atalanta sfida il Napoli. Un successo azzurro renderebbe maledettamente più difficile la corsa al 3° posto, mentre un pareggio o - meglio ancora - un ko potrebbe dare la giusta carica alla Viola in vista di Udine e degli appuntamenti futuri. La macchina gigliata è pronta a rimettersi in moto.