NESSUN LIMITE, SOLO ORIZZONTI: A NAPOLI UNA VIOLA VERSIONE CHAMPIONS
Stavolta probabilmente, rispetto a quando ha messo piede a Firenze la prima volta, sceglierà di rispolverare quel fortunato slogan che lo ha accompagnato nel corso della sua stagione al Trapani: “Nessun limite, solo orizzonti” era stato il grido di battaglia con cui quella squadra riuscì a ottenere una promozione tra la sorpresa di tutti. Oggi, così come allora in Sicilia, dalle parti dell’Arno è impossibile tenere i piedi per terra. E dunque impossibile non credere alle imprese, anche le più grandi.
Il 3-1, netto, imperioso, senza appello, con cui la Fiorentina ha giganteggiato al Maradona (in quella che è stata la terza vittoria ottenuta contro il Napoli nello spazio di appena 633 giorni dopo il 2-5 del 13 gennaio 2022 in Coppa Italia e il 2-3 in campionato del 10 aprile dello stesso anno) ha tutti i contorni dello squarcio del velo di Maya. Ovvero, in termini filosofici, la caduta di una barriera che fino ad oggi nascondeva la realtà dei fatti.
La zona Champions è lì, racchiusa nella classifica e nei numeri di una squadra capace fin qui di vincere già due scontri diretti (il Napoli e prima ancora l’Atalanta), di mandare in gol dodici giocatori diversi in altrettante gare stagionali (che bella, finalmente, la rete di Brekalo, all quale evidentemente l’intervista rilasciata la scorsa settimana a RadioFirenzeViola deve aver fatto davvero bene) e di gestire al meglio un organico che contro i campioni d’Italia si è perfino permesso il lusso di lasciare in panchina il suo numero 10, a cui sono bastati pochi minuti per mettere il punto esclamativo a una gara dominata in lungo e in largo.
Adesso, dopo una legittima settimana di sosta (quello di ieri al Maradona era il settimo impegno nel giro di ventidue giorni per i viola), la parola d’ordine sarà “continuità”, ovvero quella che per gran parte di questa prima fase di stagione ha guidato la Fiorentina. La pausa, peraltro, porterà solo buone notizie: Italiano in un colpo solo dovrebbe recuperare a pieno regime Biraghi, Pierozzi e probabilmente Mina. Alle porte ci sono partite sulla carta molto complicate: il derby con l’Empoli (sfida mai banale), il doppio scontro diretto con Lazio e Juventus e il match interno col Bologna. La nuova Viola senza limiti vuole continuare a stupire.