MONDONICO, Storia di un amore colorato di viola

29.03.2018 23:00 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
Fonte: Pietro Lazzerini
MONDONICO, Storia di un amore colorato di viola
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Forse non tutti sanno che Emiliano Mondonico era un grande tifoso della Fiorentina. Non un simpatizzante della domenica, ma un vero e proprio tifoso. Uno che dopo aver perso una finale di Coppa Italia proprio contro i viola quando sedeva sulla panchina dell'Atalanta, ebbe il coraggio di dire: "Oggi sono triste, ma domani festeggerò insieme agli altri tifosi viola". Ma per quale motivo un cittadino della provincia di Cremona, è diventato tifoso viola?

Non lo raccontava spesso il Mondo, ma solo perché in pochi glielo chiedevano. La scintilla è scoccata poco prima dello scudetto vinto dai viola nel 1956-57. Il giovanissimo Emiliano di Rivolta D'Adda, era già una piccola promessa dell'oratorio del suo paese, unico luogo di ritrovo insieme alla Casa del Popolo in quegli anni subito precedenti al boom economico. Un giorno, sua madre, gli comprò una maglia per andare a giocare e quella che costava meno era di un bel viola acceso, lo stesso colore della maglia della Fiorentina. I compagni di gioco, tifosi di squadre come Inter, Juventus e Milan, lo prendevano in giro proprio per quell'insolito colore che nessuno voleva indossare. Mondonico, già da bambino, aveva quell'animo ribelle che lo avrebbe accompagnato tutta la vita e invece di vergognarsi, trasformò quella maglia in un vanto. "Io tifo Fiorentina" iniziò a dire in giro e con fedeltà e passione, per tutta la vita ha onorato quella decisione. Amava Hamrin, perché giocava nello stesso ruolo, e una delle gioie più grandi della propria vita professionale è stata quella di riportare in Serie A la squadra del suo cuore.

Emiliano Mondonico era un tifoso viola a tutti gli effetti. Non si vergognava a dirlo e ha difeso questa sua passione fino all'ultimo. Aveva tutte le caratteristiche di un fiorentino e, proprio per questo motivo, era entrato nel cuore della città come pochi altri nella storia della Fiorentina.