MINIMA SPESA, MASSIMA RESA
Un rinforzo per reparto, cessioni mirate per sfoltire adeguatamente la rosa, la soddisfazione di Montella e della società viola. Il mercato della Fiorentina può tranquillamente essere riassunto in questo modo. Operazioni in entrata e in uscita che hanno messo d'accordo tutti. Il tutto, inoltre, senza esborsi economici rilevanti. Un particolare, questo, da non sottovalutare. Escluso il caso-Rebic, la Fiorentina ha centrato ed esaudito tutte le richieste di Montella per la seconda parte di stagione, consegnando al tecnico gigliato una rosa senza (apparenti) lacune. L'arrivo di Diakitè, ultimo in ordine cronologico, è stata la conclusione di una finestra di mercato intelligente sotto tutti i punti di vista. Giocatori duttili, giovani ma d'esperienza. E' il caso del difensore francese (sette anni passati nella Lazio), ma anche di Anderson, la cui mentalità british è già venuta fuori in conferenza stampa e che sicuramente tornerà utile anche in campo. Di Matri, nulla da dire. La doppietta all'esordio in maglia viola è più che sufficiente come biglietto da visita.
Come detto, nessuno dei nuovi acquisti ha costretto la dirigenza ad attingere dalle casse viola (se non per gli ingaggi fino alla fine della stagione). Dato che fa aumentare ancora di più il voto finale sull'operato di Pradè e Macia. Dopo il sussulto di Matri, adesso è il momento di Diakitè ed Anderson. Degli ultimi due, soltanto il brasiliano sarà della partita questo pomeriggio a Cagliari. Lex Manchester United giocherà uno spezzone di gara, da capire soltanto se dal primo minuto o meno (ballottagio con Mati a secondo del modulo adottato da Montella). La sensazione, ad ogni modo, è che la Fiorentina abbia confermato ancora una volta la brillantezza nel muoversi su un terreno minato come quello del mercato invernale. Sfruttando nel migliore dei modi il sempre utile concetto di minima spesa, massima resa.