MESSAGGI

04.01.2014 19:25 di  Iacopo Barlotti  Twitter:    vedi letture
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FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Torna il campionato, torna la Fiorentina: domani a Firenze si riparte dal derby col Livorno, per una grande sfida in campo e fuori dal campo - grazie all'iniziativa lanciata da FirenzeViola, "Luci al Franchi", per combattere la terribile malattia, la F.O.P., che ha colpito il figlio del capitano labronico.
Montella è stato chiaro, il primo messaggio lo ha inviato alla squadra: servirà il giusto atteggiamento, la giusta concentrazione. Bisognerà ovviamente non ripetere gli errori del passato: e ogni riferimento a Fiorentina-Pescara non è certo casuale. Il tecnico viola dovrebbe ripartire dal 3-5-2 con due ritorni importanti rispetto all'ultima gara del 2013: Gonzalo Rodriguez, al centro della difesa, e Cuadrado, rientrato dalla squalifica. Così, davanti a Neto, ci saranno Roncaglia (o Tomovic)-Gonzalo-Savic, mentre a centrocampo con Cuadrado a destra e Pasqual a sinistra, assieme a Borja Valero e Aquilani dovrebbe toccare a Pizarro giocare in cabina di regia. Davanti, accanto a Pepito Rossi, spazio alla conferma di Ilicic, favorito su Vargas e Joaquin.

Ma oggi in conferenza stampa Montella ha mandato un altro segnale. Più che alla squadra, alla società. "Per essere competitivi su tre fronti servono innesti di giocatori competitivi. E pronti". Un messaggio inviato già a dicembre e ribadito quest'oggi in chiave calciomercato. Sì, perché la Fiorentina - come ha sottolineato lo stesso Montella - sarà impegnata praticamente ogni tre giorni. Il Livorno, il Chievo, il Torino, il Catania forse due volte, il campionato, le semifinali di coppa Italia (ce lo auguriamo), l'Europa League dove non ci saranno più Paços e Pandurii ma Esbjerg e forse Juventus.

Montella è pronto ad accettare un ridimensionamento numerico della rosa a fronte di un incremento della qualità complessiva. E' giusto lavorare per il mercato che sarà, ma bisogna pensare anche alla Fiorentina del presente. Perchè è giusto sognare, è giusto alzare l'asticella: ma, sempre, con cognizione di causa.