LONTANO DAGLI OCCHI, LONTANO DAL CUORE
Lontano dagli occhi e a questo punto lontano dal cuore. Una canzone italiana parecchio datata, firmata Sergio Endrigo, sembra sposarsi all'addio consumatosi ieri tra la Fiorentina e Lucas Torreira. Dopo il tanto inseguirsi delle passate estati il club viola e il regista sudamericano si salutano con molta meno sintonia di quanta non ce ne fosse un anno fa, quando una lunga manovra di mercato si era conclusa sulla base di un prestito dall'Arsenal (oneroso ma diventato poi gratuito per via delle presenze) con riscatto fissato intorno ai 15 milioni di euro.
Il resto è una storia nota fino a un certo punto, stando almeno a dichiarazioni ufficiali e ricostruzioni che oggi circolano intorno ai perché dell'addio finale. Punti di vista, certo, ma anche fatti dai quali partire per cercare di capire. Nelle parole delle ultime ore, quelle di Torreira che non fa nomi ma racconta che “qualcuno si è comportato male”, è l'assenza di un riferimento al tecnico Italiano (invece presente in altre interviste dal ritiro della nazionale in cui il centrocampista si diceva più che disposto a rimanere) a non esser passata inosservata, probabilmente anche in linea con le esclusioni nel finale di stagione rimaste indigeste.
Una serie di esclusioni che oltre ad aver stoppato qualche bonus avrebbero minato anche il rapporto con il tecnico (che però, su Torreira, aveva escluso “qualsiasi dubbio sul futuro” nell'ultima conferenza stampa stagionale, alla vigilia della gara con la Samp visto il silenzio pre Juventus) con tanto di alterco, ma che restano ricostruzioni di una vicenda sulla quale il sudamericano non sembra in primis voler fare troppa luce.
Di contro pare evidente che il mancato riscatto sia comunque figlio di una trattativa mai del tutto decollata. Perchè la Fiorentina ha comunque cercato una via di sconto ai 15 milioni chiesti dagli inglesi, perchè le ultime offerte rimbalzate dall'Inghilterra erano al ribasso, e perchè lo stesso presidente Commisso, nel suo ultimo intervento, fece intendere come qualche problema fosse sorto più con le commissioni richieste dal procuratore Bentancur che non per qualche screzio interno.
Una situazione che di lì a poco Pradè avrebbe provato a conciliare, ma rimasta a lungo bloccata fino all'esito finale. L'addio a un regista inseguito per almeno un paio d'anni (lo attendeva a braccia aperte già Iachini) ed entrato nel cuore della tifoseria a suon di prestazioni e gol pesanti. Una scelta di mercato dalla quale (ri)partire in attesa delle contromosse del club prima di stilare qualsiasi giudizio, ma pure la sensazione che un chiarimento pubblico sui perchè di una decisione che sta facendo discutere non farebbe male.