LE CONVINZIONI (O LE ILLUSIONI) DI IACHINI
Beppe Iachini resta l'allenatore della Fiorentina, oggi alle 14 ha incassato la fiducia della proprietà sulla quale lui non ha mai dubitato. Molti gli alibi, secondo il suo modo di vedere, che hanno impedito alla squadra di ottenere prestazioni e punti. Allenatore navigato qual è sa che passi falsi sia a livello di prestazioni che di risultati ci stanno nel percorso, a maggior ragione all'inizio. Ed è su queste sue convinzioni che ha puntato il tecnico parlando con Rocco Commisso e la dirigenza, forte della fiducia del pur arrabbiatissimo presidente. Difficile sapere se Iachini sarebbe ancora sulla panchina viola se ci fosse stata già l'alternativa voluta pronta ma Commisso, si è capito, non ama cambiare e tornare sui suoi passi una volta fatta la scelta.
Beppe Iachini ha espresso ai dirigenti, come detto, le sue convinzioni che questo gruppo ha ampi margini di miglioramento con il lavoro, l'unica soluzione che lui conosce, e con il gruppo finalmente al completo. Infortuni importanti (Pezzella, Ribery e Borja Valero in primis), giocatori non ancora in condizione o appena arrivati e, soprattutto, oltre 10 calciatori in giro per il mondo con le rispettive nazionali non hanno permesso al tecnico di lavorare mai con tutto il gruppo e di provare anche nuovi assettii tattici. Come si può provare a cambiare modulo se ti alleni solo con la Primavera e non con i titolari che andranno poi in campo? Inoltre viaggi e spostamenti con la Nazionale hanno tolto anche brillantezza a qualche giocatore, non a caso con lo Spezia c'è stato qualche errore individuale di troppo.
Ma Iachini - appunto perché è navigato - sa che la fiducia non è incondizionata e da parte sua deve ritrovare subito feeling con la squadra, prima che gli sfugga ulteriormente di mano, e ottenere risultati positivi, con prestazioni dignitose. Con l'Udinese sarà importante avere una reazione nella squadra, diventata troppo molle per rispecchiare il carattere del tecnico, altrimenti significherà che il "timone" non è più in grado di guidarla. Manca gioco, equilibrio, spirito di gruppo, solidità in tutti i reparti e grinta e questo va subito ritrovato. Insomma, ora tocca a Beppe trasformare quelle convinzioni in reazioni (e punti) perché se Commisso ha sempre etichettato come fake news i contatti con altri allenatori (da DDR la scorsa stagione a Sarri ora) sa che dove tuona da qualche parte piove e contatti diretti o meno i suoi dirigenti li tengono sempre vivi anche se ora fanno buon viso a cattivo gioco (e basta vedere le facce uscite dal vertice). D'altronde anche con Montella accadde esattamente così.