LA VITTORIA DI FIRENZE
Quale città, nel calcio di oggi, accoglierebbe la propria squadra - il giorno dopo una sconfitta nella finale di Coppa Italia - con 5000 persone all'allenamento pomeridiano? Firenze ha dato un'altra grande lezione di sportività, e di civiltà, sommergendo i propri giocatori di applausi in questa strana domenica pomeriggio di inizio maggio. Al termine di una stagione che, come da 13 anni a questa parte, si concluderà per la Fiorentina con zeru tituli. Ma oggi non è questo il punto.
Perché Firenze ha vinto anche stavolta, come hanno sottolineato tanti protagonisti da Eugenio Giani (LEGGI QUI) al ds Daniele Pradè (LEGGI QUI). E se la serata di ieri è stata assurda per tutti (sul web circola qualche polemica su quel che è accaduto fra i tifosi in Curva Sud, vista l'iniziale solidarietà ai napoletani in quello che però era un clima di assoluta incertezza e tensione), oggi al Franchi è stato un bel pomeriggio di sport. Vero.
I tifosi viola hanno riservato applausi per tutti i giocatori, consapevoli che nella sconfitta tutti hanno dato il massimo. Cori per Montella, artefice della rinascita di una Fiorentina che solo due anni fa di questi tempi non era ancora salva; applausi anche per Ilicic (il suo errore nel finale grida ancora vendetta) e per Mario Gomez, nonostante qualche malumore di chi sul web gli rimprovera una stagione passata più a curarsi che in campo.
Certo, il rammarico che resta è tanto. Per quei 20 minuti iniziali, in cui la Fiorentina è stata in balia del Napoli anche a causa di quel pazzesco pre-partita. Per non essersela giocata con i tre giocatori migliori (Rossi, Gomez, Cuadrado) e con altri (Borja Valero) a mezzo servizio. Per una stagione in cui la sfortuna (dagli infortuni ai sorteggi, vedi in Europa) l'ha fatta da padrone. Ma Firenze riparte. Dal rapporto con i suoi tifosi e da un 4° posto in campionato ancora tutto alla portata: e che adesso è indispensabile per qualificarsi direttamente ai gironi di Europa League della prossima stagione. Il domani è dietro l'angolo.