L'EUROPA PASSA DA VIENNA: ECCO IL RAPID, NOBILE DECADUTA. E I PRECEDENTI SONO FAVOREVOLI
Dal tabellone di Conference League spunta una sfida dal sapore rinascimentale e melodia classica: Fiorentina- Sportklub Rapid (meglio conosciuto come Rapid Vienna) è un incrocio che sa di nobiltà, cultura e non solo però. Oltre al fascino di una trasferta nella capitale austriaca, gita di fine agosto che sarà però preclusa ai tifosi della Fiorentina a causa della squalifica imposta dal Uefa, il duello coi biancoverdi d'Austria mette i viola di fronte ad una nobile decaduta del calcio europeo.
Leader in patria per coppe conquistate - 32 i campionati portati a casa dal Rapid, a cui ne va aggiunto anche uno tedesco nei bui anni dell'annessione alla Germania - il club della città dei sogni (come la ribattezzò Sigmund Freud più di un secolo fa) è un gigante dai piedi d'argilla e non vince un titolo nazionale da 15 anni. Sono lontani i tempi in cui i Rapidlers raggiungevano costantemente le fasi finali dei tornei europei. Risalgono all'età dell'oro biancoverde anche gli unici due precedenti contro la Fiorentina, stagione 1961-62 e 1964-65, videro i gigliati superare gli austriaci in entrambi i casi. Parliamo, rispettivamente, di Coppa delle Coppe e Mitropa Cup, entrambe le competizioni saranno poi vinte dalla Fiorentina.
Nelle due occasioni in cui la Fiorentina si è imbattuta nel Rapid quindi, sono arrivati gli unici due trofei europei della storia del club. Un incrocio che fa ben sperare anche Vincenzo Italiano ed i suoi che, a più di due mesi di distanza dalla maledetta notte di Praga, ricominciano il percorso europeo da un'altra grande capitale continentale. Si parte il 24 agosto in trasferta, all'Allianz di Vienna, gioiellino da 25mila posti inaugurato nel 2016. La Fiorentina non dovrà temere solamente la caldissima torcida biancoverde -il Rapid rimane tuttora la squadra più tifata d'Austria, a rappresentare la nobiltà delle tradizioni in contrapposizione al nuovo che avanza, ovvero il Red Bull Salisburgo-. La squadra attualmente allenata da una vecchia leggenda del club come Zoran Barisic può vantare anche una forma fisica rodata, viste le sei gare già giocate in stagione, ma soprattutto l'entusiasmo ereditato dalla trasferta col Debreceni, schiantato a domicilio per 5-0 dopo il pari a reti bianche dell'andata.
In Ungheria, i Rapidlers hanno messo in mostra tutte le loro armi migliori: aggressività in fase di non possesso, pressing a tutto campo e gioco in verticale. Il mantra della nuova scuola di allenatori tedeschi, i laptop manager alla Tuchel o Ragnick, è arrivato anche nel cuore della Vienna calcistica, che negli ultimi anni ha rivoluzionato il suo modo di fare calcio, dando ampio spazio allo scouting intercontinentale. Le stelle della squadra sono comunque austriache: il veterano Guido Burgstaller, attaccante trentaquattrenne con un passato in Inghilterra e Germania, fa da chioccia ad un gruppo di Under 23 d'assalto, tra cui spiccano il difensore Leopold Querfled (2003), già titolare in pianta stabile da due stagioni, ed il classe 2001 Matthias Seidl, factotum del centrocampo e chiave di volta tattica per virare dal 4-3-3 al 4-4-2, i due schemi tipo dello spartito di Barisic.
Nonostante il buon periodo di forma e l'entusiasmo dato dalla possibilità di poter approdare ad un girone europeo, il pronostico della doppia sfida pende dalla parte dei viola: il Rapid è una squadra con poca esperienza internazionale e, se confrontiamo anche il valore delle due rose dato da Transfermarkt (quella degli austriaci è valutata 23,73 milioni, mentre per la Fiorentina ammonta a 274,55 milioni) è chiaro che la squadra di Italiano abbia l'obbligo di rispettare sì la storia del club avversario, ma allo stesso tempo di staccare il pass per i gironi di Conference senza troppi patemi.