L'ALTRO GRANDE PROTAGONISTA
Se da una parte Dusan Vlahovic è stato incoronato come salvatore della patria grazie al gol del pareggio finale, dietro al punto ottenuto in extremis domenica sera dalla Fiorentina contro l'Inter c'è anche la firma di un altro protagonista viola: il portiere Bartlomiej Dragowski. Erede di Boruc come portiere polacco della Fiorentina, il Drago - soprannome con cui è noto - sta disimpegnandosi però decisamente meglio rispetto al suo predecessore in quel di Firenze. Il manifesto della sua ottima partenza di stagione è tutto nelle parate messe a segno domenica.
Una, in particolare, realmente sensazionale: lo schiaffo sull'incornata di Lukaku destinata all'angolino. Un intervento che a molti addetti ai lavori ha ricordato l'iconica parata di Gordon Banks ai danni di Pelé nei Mondiali del 1970, e sorprendente soprattutto per le modalità d'esecuzione, visto che Dragowski ha corso un rischio notevole - rivedere il replay... adesso! - ponendo una mano ben dentro la linea di porta nel preparare l'intervento, così da poter imprimere maggior potenza alla sfera una volta raggiunta. Un azzardo che ha pagato, e che gli ha consentito di mettersi in luce grazie ad una risposta straordinaria.
Una notte magica per Dragowski - il quale stava peraltro pure rischiando di non portarla a termine, dopo il duro scontro con Lautaro Martinez che lo ha lasciato stordito per qualche minuto sul rettangolo verde - a conferma di un avvio di stagione particolarmente positivo per lui: nelle mille difficoltà riscontrate fin qui dalla Fiorentina, infatti, quella del portiere non è stata mai una situazione degna di preoccupazioni, grazie anche e soprattutto alla crescita del Drago, maturato definitivamente con i sei mesi trascorsi in prestito ad Empoli nella passata stagione. Lo sa bene Vincenzo Montella: è anche grazie a lui, e alle sue parate, se può preparare con una ritrovata, e quasi inedita di recente, serenità.