ITALIANO E LA CLAUSOLA RESCISSORIA: IL PUNTO. E TANTI ILLUSTRI PRECEDENTI

25.04.2022 16:00 di  Luciana Magistrato   vedi letture
ITALIANO E LA CLAUSOLA RESCISSORIA: IL PUNTO. E TANTI ILLUSTRI PRECEDENTI
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Se le clausole rescissorie sono più comuni per i calciatori, questo tipo di clausola non è una novità nei contratti degli allenatori desiderosi di fare esperienza e carriera, da Michael Laudrup allo Swansea a Villas Boas dal Porto al Chelsea nel 2011, al loco Bielsa al Marsiglia nel 2014, Sarri al Chelsea, Xavi all'Al Sadd per andare al Barcellona, fino al Genoa che ha pagato per avere Blessin dall'Oostende a gennaio, o, ancora più recente, Ten Hag costato 2 milioni al Manchester, gli esempi sono tanti; anche in casa viola la Sampdoria pagò una clausola rescissoria alla Fiorentina per avere Vincenzo Montella ai tempi dei Della Valle.

E Vincenzo Italiano a dire il vero è un veterano in tal senso visto che ce l'aveva anche nel contratto con lo Spezia e che gli ha permesso di salutare il club ligure nonostante il rinnovo appena fatto e venire alla Fiorentina quest'estate. Così oggi non stupisce la notizia (finora mai venuta alla luce) dell'inserimento anche da parte della Fiorentina della clausola rescissoria a favore del tecnico, che a dirla tutta tanto a favore non è. Anzi, tutela sicuramente più la società viola.

Se Rino Gattuso se ne è andato ancora prima di iniziare grazie al fatto che il contratto non fosse ancora depositato e tanti altri tecnici tra A e B- non esonerati dalla società ben inteso -se ne sono andati dai rispettivi club nonostante un contratto (Dionisi se ne andò dall'Empoli facendo infuriare Corsi, Caserta dal Perugia al Benevento e lo stesso Italiano), la Fiorentina ha preso atto che se un tecnico vuole andarsene è difficile trattenerlo e progettare un futuro insieme.

Così al momento del contratto ha voluto mettere nero su bianco questa possibilità come fanno tanti altri club nel silenzio: Italiano libero di andare sfruttando la clausola ma in un arco di tempo ben preciso (dal 1 al 15 giugno, per permettere poi alla società di organizzarsi) e ad una cifra ben precisa (10 milioni in un'unica soluzione, secondo i dettagli raccontati dalla TGR Rai Toscana). E se con lo Spezia la clausola era di 1 milione, i 10 milioni che pretende sull'unghia la società di Commisso per liberare un tecnico, che nel caso di Italiano è uno dei migliori in circolazione per carità, ma ancora con una esperienza tutta italiana e solo due anni di A, non sono certo pochi di questi tempi.

Diciamo che è una clausola anti-big ma in Italia difficilmente si versano certe cifre per un tecnico emergente. Andando nello specifico sul Napoli (possibilità scritta dal Corriere dello Sport oggi), De Laurentiis - lungi da noi fargli i conti in tasca - dovrebbe esonerare Spalletti che ha un ingaggio di tutto rispetto, continuare a pagare lui (che già con l'Inter non volle interrompere il contratto) più un altro allenatore e pagarlo anche 10 milioni per liberarlo. La scelta di Ramadani come agente fa comunque pensare anche ad una visione più ampia, in Europa, e non limitata alla serie A del tecnico viola e dunque a giugno tutto può succedere.

Nel frattempo Italiano è concentrato a maggior ragione sul campo e come ha più volte detto: "Si va avanti e si lavora giorno dopo giorno. Il nostro direttore è stato chiaro, stiamo lavorando e ci stiamo conoscendo. Arriveremo a fine anno e ne parleremo, ma finora non ci siamo mai posti il problema. Pensiamo al campo, poi si parlerà del resto". E dopo il caos con lo Spezia Italiano ha anche dichiarato che lì c'è stato un difetto di comunicazione e si presuppone dunque che stavolta faccia più chiarezza sulle sue intenzioni.