INTUIZIONI VINTAGE
In principio furono Adem Ljajic e Stevan Jovetic, oggi tocca invece a Franck Ribery e Federico Chiesa. Nel mezzo ci sono la bellezza di sette anni, eppure tra le pieghe delle scelte di sabato pomeriggio c’è proprio il ritorno all’antico da parte del tecnico. Montella sa bene che il recente score a Firenze è tutt’altro che invidiabile ma nonostante l’arrivo della Juventus ha rispolverato il coraggio dei tempi migliori, affidandosi alla difesa a tre, liberando sulle fasce Dalbert e Lirola ma soprattutto regalando le chiavi della manovra offensiva ai due esterni d’attacco.
E se da Chiesa era lecito attendersi la consueta prestazione fatta di strappi e invenzioni, la risposta di Ribery nella sua prima gara da titolare era tutta da scoprire. Il francese, a dispetto di qualsiasi scetticismo, nel confermare la personalità e la leadership dei grandi ha messo in mostra una condizione invidiabile e vien da pensare che con altri allenamenti nelle gambe la sua importanza sia destinata ad aumentare. In attesa di capire se e come potrà essere inserita una punta tra Vlahovic, Pedro e Boateng la coppia tutta velocità Chiesa-Ribery ha fatto il suo, ricompensando la scommessa di Montella.
Più che esperimenti, intuizioni in stile vintage che hanno pagato e che allentano la pressione intorno al tecnico. Il recente passato resta una zavorra ingombrante per Montella, che però per la seconda volta al Franchi ha tirato fuori lo smalto migliore, quello dei bei tempi, molto più vicino alla prima esperienza fiorentina che non al dopo Pioli. Se con il Napoli erano arrivati i primi segnali, con la Juventus si sono fatti confortanti. Manca ancora la vittoria in grado di rompere un ghiaccio durato mesi, ma di questo passo può diventare solo una logica conseguenza di un gioco tornato intrigante.