IL COMMENTO, I viola ed un urlo da Champions
C'era un'aria strana ieri a Firenze prima della gara. Tutti aspettavano le 20.30, aspettavano la Roma, ma nessuna voleva parlarne. Una tensione particolare, quasi surreale, aleggiava sulla città. Non la solita spasmodica attessa. Non l'euforia e l'ansia da grande evento. Come quando un pensiero ti toglie il sonno e tu, per scacciarlo, decidi di leggere un libro, sperando che arrivi velocemente un sonno sereno e conciliante.
Così Firenze aspettava la gara, scacciandone il pensiero. Troppo alta la tensione, troppo preziosa la posta in palio. Firenze ed i fiorentini hanno conservato gelosamente emozioni, forza, calore e voce per la serata. Impressionanate come mai in questa stagione il boato del Franchi. Incessante, fragoroso e trascinante come un'onda. L'ennesima dimostrazione di una maturità da grandi. Da parte polemiche fastidiose e striscioni piccati. Tutti insieme, tutti a gridare alla Fiorentina la voglia di Champions.
Non può essere un caso, se a questa rinnovata e devastante passione ha fatto seguito la miglior prova della stagione viola. I giocatori in campo hanno respirato a pieni polmoni l'amore della loro gente e hanno gettato sul prato verde una rabbia ed una forza d'urto spaventose. Troppo grande la Viola di ieri per un Lupa ferita da assenze pesanti e instabilità societaria. Non ha avuto pietà, la truppa di Prandelli. Vargas ha azzannato la partita con un sinistro fulminante. "E' stata la svolta dell'incontro", dirà Cesare Prandelli. Si, perchè da quel momento in poi, i gigliati hanno preso la partita e l'hanno gestita a loro piacimento.
Jovetic danzava elegante alle spalle di un Gilardino mai domo e mortifero come il morso di un cobra. Incantevole la prova di Jo Jo. Intruso tra le linee nemiche, ha spezzato in due la difesa giallorossa con la grazia di un ballerino, colpendo però con la violenza di un peso massimo. Assist, dribbling e tanta corsa. Insomma, se qualcuno aveva ancora dubbi sul riccioloso talento è stato servito. Non c'è stato solo Jovetic. Pasqual correva veloce che pareva Varenne, Gamberini e Dainelli issavano muri e respingevano ogni velleità romanista. Bene anche Montolivo, perennemente discusso ma indispensabile in mezzo al campo. Benissimo Semioli, ormai crossatore principe per super-Gila.
La partita perfetta? Si. Soprattutto perchè la Fiorentina ha ritrovato quella forza, quella spinta poderosa che solo Firenze ed il Franchi sanno dare. Un urlo assordante, che ha trascinato i viola e annichilito Totti e compagni. Era lo scontro decisivo, inutile nascondersi. Era la prova verità. Firenze lo sapeva ed ha dato il meglio di sè. La Fiorentina, in campo, ha mostrato muscoli, carattere e calcio da palati fini, come mai si era visto in questa tribolata e sofferta stagione. La Roma ha barcollato piano piano, per poi cadere sotto i colpi micidiali di una squadra scatenata. Che bellezza! Che bellezza sentirsi più forti, che bellezza poter dire, anche solo per una sera, che la storia è tornata indietro. Ieri la capitale era Firenze, e Roma non ha potuto fare altro che inchinarsi.