I LEADER DI SCORTA
La Fiorentina affronta questo periodo con una consapevolezza, che i campioni aiutano, dentro e fuori dal campo ma che un solo leader non basta. Franck Ribery ha dimostrato di essere un campione ancora una volta di più visto che, ammesso di essere andato sopra le righe nel finale dei gara con la Lazio, è uno dei pochi giocatori che si è scusato pubblicamente con il guardalinee ed ha poi accettato di buon grado la squalifica di tre giornate, senza ricorso, fatto ancor più raro. Ma, a differenza di altri giocatori, invece che affrontare con più leggerezza questo periodo di "ferie forzate", è stato più che mai vicino al gruppo. In tuta anche a Reggio, come se dovesse giocare. A sostenere i compagni, come se le responsabilità fossero le stesse di quando è in campo.
Con la voglia di dare consigli anche all'allenatore, come ci ha scherzato su lo stesso Montella. Ma proprio a Reggio la Fiorentina ha scoperto che non può avere un solo leader ma che ha bisogno di altri giocatori cui aggrapparsi in campo quando è in emergenza. Mercoledì, a parte capitan Pezzella che lo è grazie anche alla fascia, sono riusciti a diventarlo Gaetano Castrovilli, che ad un certo punto si è messo la squadra sulle spalle, ma anche Nikola Milenkovic che non si è lasciato buttare giù dall'errore sul gol del Sassuolo (d'altronde Boga non è faciled a fermare) ed ha segnato la rete dei tre punti. Il difensore serbo non è certo infallibile insomma ma è al suo terzo gol, di cui due di testa e altrettanti decisivi. Un leader silenzioso ma cui aggrapparsi quando le punte, qualunque sia il nome, non segnano. E in questo periodo non è da poco visto che l'attacco - senza Ribery - è più spuntato che mai.