FRANCK&DUSAN: DUE NODI DA SCIOGLIERE MA CON SIGNIFICATI DIVERSI
Se ormai sembra appurato che la Fiorentina della prossima stagione subirà un profondo restyling della rosa - con il monte ingaggi che verrà sgravato da stipendi di giocatori che hanno reso poco o nulla e sarà rimodellato a vantaggio di altre pedine di assoluto valore - l’input che contestualmente Rocco Commisso ha dato alla sua dirigenza è anche quello di ripartire da quei giocatori simbolo che, tanto in questi anni quanto in futuro, dovranno rappresentare i capisaldi della sua nuova squadra. Ecco perché, oltre a valutare identikit di calciatori che dovranno aumentare il valore del gruppo e puntare ad obiettivi più ambiziosi, la società ha da tempo iniziato a lavorare su due rinnovi di contratto che hanno la priorità rispetto ad altri: quello di Franck Ribery e quello di Dusan Vlahovic.
Due pedine diverse, per status attuale, storia e soprattutto rendimento nella stagione in corso ma che, a loro modo, rappresentano cardini sui quali la Fiorentina vuole impostare il rilancio nella prossima stagione. Inevitabile che a catalizzare l’attenzione di tutto il club sia il nodo legato al serbo: giovane, in ascesa e con offerte che ogni giorno arrivano un po’ da tutta Europa (in Italia ci hanno provato - senza successo - Roma e Milan, mentre dall’estero a bussare alla porta dei viola sono state fin qui Borussia Dortmund, Lipsia e Tottenham). Riuscire a prolungare l’accordo del bomber, ora in scadenza nel 2023, sarebbe oltre che un segnale importante per tutto l’ambiente (che potrebbe continuare a puntare sul giovane rivelazione di tutta la Serie A, il primo 2000 a segnare 20 gol in campionato) anche una spia molto chiara sulle ambizioni della Fiorentina, che lancerebbe un guanto di sfida pesante a tutte le altre concorrenti per le zone medio-alte della classifica. Fino ad oggi la coppia Pradè e Barone ha fatto il massimo per strappare la firma del numero 9: adesso si attende di capire quanto alta sarà la riconoscenza della punta.
Discorso diverso per Ribery: il francese - che ha un ingaggio mostruosamente alto e per certi aspetti non commisurato a quella che in questi due anni è stata la sua resa sul campo, tra infortuni, espulsioni e momenti di down psicologico - non ha la fila dietro di sé e nel caso in cui dovesse scegliere di non rinnovare il suo contratto in viola dovrebbe con tutta probabilità optare per destinazioni esotiche (Cina, America o Emirati) pur di avere lo stipendio che desidera e lo spazio a cui aspira. Prolungare il suo accordo con la Fiorentina dunque avrebbe un significato ben diverso rispetto a quello di Vlahovic, benché sempre positivo: la sua permanenza a Firenze potrebbe rappresentare un polo di attrazione per tutti quei giocatori in cerca di nuovi stimoli che vedrebbero in FR7 un simbolo soprattutto per le ambizioni nel presente della società, che dopo anni difficili adesso va a caccia del meritato rilancio. E per giunta nell'anno in cui, finalmente, verranno riaperti gli stadio e in cui il club punta ad inaugurare il Viola Park.