FIORENTINA E PROPRIETÀ: UN CONFRONTO CON GLI ALTRI CLUB

21.02.2018 10:00 di  Giacomo A. Galassi  Twitter:    vedi letture
FIORENTINA E PROPRIETÀ: UN CONFRONTO CON GLI ALTRI CLUB
FirenzeViola.it
© foto di Giacomo Morini

Fughiamo subito ogni dubbio: quello che qui vogliamo fare qui non è un commento sulla situazione societaria della Fiorentina, bensì un'analisi più approfondita di quello che è il rapporto tra le proprietà delle squadre di Serie A (almeno di quelle che competono per i posti alti della classifica) e i risultati ottenuti. Perché se la Fiorentina è all'undicesimo posto della classifica di Serie A è evidente che debbano essere fatte delle valutazioni relative anche all'ambiente nel quale si trovano a dover operare i dirigenti e i giocatori viola, soprattutto per quanto riguarda la presenza della proprietà della squadra e quindi in particolare dei fratelli Della Valle.

E se un'analisi del contesto della Juventus è difficile da fare per tanti motivi (uno su tutti la pluridecennale storia della famiglia Agnelli al comando della squadra bianconera), è vero che un paragone con altre proprietà è quantomeno possibile e plausibile.

Il primo esempio (virtuoso) che salta all'occhio è quello del Napoli. I partenopei sono partiti all'incirca dalla stessa (se non inferiore) mole di risorse della Fiorentina e da quando sono tornati in Serie A nel 2007 hanno messo in pratica un progetto a lungo termine che al momento li ha portati ad essere una squadra che lotta per lo scudetto. Fondamentale è stata la giusta gestione dei ricavi della vendita di Edinson Cavani al PSG nel 2013, che ha ispirato una spirale di acquisti (tra cui ovviamente Higuain poi ceduto alla Juventus) che ha fatto sì che la squadra azzurra sia dove si trova adesso. Ma molto importante è stata anche la presenza costante, appoggiata o meno dal tifo azzurro, del patron De Laurentiis, sempre vicino alla squadra e agli affari extra-campo. Eppure qualche contestazione c'è stata, come uno striscione apparso al San Paolo non più di dieci giorni fa contro la Lazio, ma questo non ha inficiato né i risultati né la passione del Presidente del Napoli verso la squadra.

Simile esempio è quello della Lazio, con Lotito che come è noto viene contestato dalla curva biancoceleste da tempo. Anche lì però, e sicuramente in misura maggiore, il Presidente si è esposto alle critiche e ha continuato il suo progetto fino a portare la Lazio, vuoi per fortuna vuoi per buona programmazione, ad essere una delle squadre più forti del campionato. Questo nonostante non tutte le stagioni della squadra siano state esaltanti.

Esempi diversi dai due appena citati sono invece quelli di Roma, Milan e Inter. Le prime due hanno proprietà piuttosto lontane ma per niente assenti, che hanno investito spesso e molto nelle proprie squadre. I rossoneri soprattutto hanno speso quest'estate oltre 200 milioni di euro per il mercato estivo e per loro come per i giallorossi il raffronto con la Fiorentina non è semplice proprio per la diversa quantità di soldi spesa.

Un po' più semplice lo è invece farlo con l'Inter di Suning che dopo una avvio scoppiettante sta facendo nascere non pochi malumori nella piazza nerazzurra. Il motivo della (per ora debole) contestazione è proprio la lontananza dalla società che non comunica adeguatamente ai tifosi le proprie intenzioni.

Insomma, per tirare le fila del discorso, guardando agi esempi della Serie A e tenendo sempre in mente le peculiarità di una piazza come Firenze, è evidente che la vicinanza della proprietà aiuti in tutto: dai risultati al morale dei componenti della squadra. "L'occhio del padrone ingrassa le vacche" dice un vecchio proverbio.

Ai Della Valle, se davvero rilanceranno, spetta il compito di individuare il giusto equilibrio tra deleghe e vicinanza, come del resto accaduto nei momenti migliori della loro gestione, quando in città erano presenti i loro dirigenti pur con le costanti visite dei patron a ridosso delle partite importanti per la squadra ma anche per gli stessi messaggi recapitati a città e tifoseria.