DISCESA IN FOLLE

01.05.2022 20:10 di  Dimitri Conti  Twitter:    vedi letture
DISCESA IN FOLLE
FirenzeViola.it
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"Ci sono ancora 9 punti a disposizione, abbiamo dimostrato di essere una squadra folle, capace di perdere e poi fare grandi prestazioni". Non ce ne voglia Vincenzo Italiano, principale artefice della Fiorentina arrivata in fondo alla stagione quantomeno credendoci come minimo, ma al momento di folle - e non per demeriti suoi, o almeno non più di tanto - sembra esserci la marcia innestata dalla sua squadra in queste ultime, disastrose due settimane che hanno portato in dote quattro sconfitte consecutive tra Coppa Italia e Serie A e una discesa graduale a livello di ambizioni e velleità in una corsa europea comunque non ancora archiviata.

Come l'automobilista saprà, scendere in folle può essere assai rischioso, specie se stai correndo lungo un sentiero ripido e fitto di curve. Soprattutto, poi, se le ultime sono tra le più difficili che potessi immaginare: la prossima sarà la Roma, diretta avversaria (da declinare al passato?) nella corsa all'Europa, quindi sarà tempo di trasferta a Genova con la Sampdoria e infine la più complicata di tutte, numeri alla mano. Contro la Juventus quest'anno, infatti, sono arrivate tre sconfitte in tre incroci con zero gol segnati e quattro subiti nel complesso. Una sorta di maledizione del corto muso.

Guardando indietro ai quattro ko delle ultime due settimane, si noterà che sono tutti diversi tra loro ma accomunati da due grandi fattori: la sterilità offensiva (un solo gol in 360'), tema piuttosto sottovalutato da febbraio in poi e forse oscurato da quanto suggerito dalla media punti, e la costante presenza di errori individuali. Un cerchio aperto e chiuso dai due portieri (Dragowski a Torino, Terracciano oggi) con nel mezzo il clamoroso pasticcio di Igor a Salerno e la miriade di topiche riscontrabili nello 0-4 con l'Udinese. Tutto parte della tremenda discesa in corso da quindici giorni: ci sarà un modo per arrestarla, contro le difficoltà del percorso, o l'imperativo sarà accontentarsi solo (si fa per dire) di un miglioramento globale?