DIEGO DOVE SEI?

23.02.2012 00:00 di  Paolo Bocchi   vedi letture
DIEGO DOVE SEI?
FirenzeViola.it
© foto di Giacomo Morini

Il "day after" della sconfitta di Bologna, se possibile ancora più deludente di quella subita ad opera del Napoli, è all'insegna di un misto tra amarezza, delusione e rassegnazione. Un senso di impotenza palpabile, come quella manifestata ieri dalla squadra dopo l'inqualificabile espulsione di Olivera, lo stesso che si era percepito nel secondo tempo della sfida con i partenopei. E nel mirino della critica ci finiscono inevitabilmente i soliti noti, quasi tutti con le valigie in mano.

Viene da chiedersi quanto sia produttivo continuare a fare affidamento su alcuni giocatori il cui futuro sarà lontano da Firenze. "Meglio un asino vivo che un dottore morto" è stata una delle prime massime regalateci da Delio Rossi dopo il suo arrivo a Firenze, ma nella rosa attuale della Fiorentina i "cadaveri" sembrano essere più di uno. e alcuni di loro continuano a trovare spazio tra i titolari. Grinta, attaccamento alla maglia: concetti spesso sbandierati, ma raramente mostrati sul campo. Certo, limitandosi alla gara di ieri ci si è messa anche un po' di sfortuna, ma è proprio nelle situazioni di difficoltà che devono emergere gli attributi, se ci sono. Invece le partite in cui i viola sono riusciti a recuperare uno svantaggio sono merce sempre più rara, soprattutto in trasferta, dove solitamente si finisce per sciogliersi come neve al sole.

La sensazione è che ci sia bisogno di una scossa vera, un segnale forte - possibilmente seguito dai fatti - da parte della proprietà, e sarebbe auspicabile che fosse Diego Della Valle in persona a darla. Ma il Patron si è purtroppo defilato ormai da tempo, e gli effetti di questo distacco sono sotto gli occhi di tutti. Due anni caratterizzati da pochi alti e molti bassi, con un denominatore comune che si chiama mediocrità. Intanto però c'è da pensare a salvarsi, possibilmente il più in fretta possibile, per poi iniziare finalmente a ricostruire. Ma una ricostruzione vera, massiccia, perchè continuando a coprire le crepe senza preoccuparsi delle fondamenta si rischia  un crollo rovinoso. E sarebbe una sconfitta per tutti.