DELLA VALLE-FIRENZE, Prime crepe, perchè?

Rassegna stampa a cura di Matteo Magrini
08.09.2009 09:00 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: la Gazzetta dello Sport
DELLA VALLE-FIRENZE, Prime crepe, perchè?
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca
"L’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare". La battutaccia cara a Gino Bartali si sposa a meraviglia con lo spirito ribelle di Firenze. Un mondo che trova energia nel dividersi, che ama macinare parole, progetti, persone. Dopo anni di innamoramento ora tocca alla Fiorentina e ai loro proprietari, la famiglia Della Valle, confrontarsi con l’anima polemica della città. Ben rappresentata, naturalmente, sulle gradinate dello stadio Franchi. Il bilancio ufficiale parla di tre striscioni ben poco teneri con gli azionisti di maggioranza. Colpevoli, vox populi, di non aver potenziato a dovere la squadra durante l’ultima campagna acquisti. Ma il malessere è penetrato più in profondità. Come testimoniano le cifre della campagna abbonamenti (quasi 2 mila tes sere perdute) e le continue critiche che viaggiano attraverso le radio e i siti. 
 
Dal fallimento all’Europa 
Certo, nel calcio c’è poca memoria. Diego e Andrea Della Valle hanno preso una Fiorentina fallita, senza nome, colori e giocatori. E, a tempo di record, l’hanno riportata tra le grandi del cal cio italiano. Tra pochi giorni la squadra di Prandelli affronterà per la seconda volta consecutiva la Champions League e, nelle due stagioni precedenti, solo motivazioni extra-sportive hanno impedito alla società viola di partecipare al torneo europeo più prestigioso. Insomma, un percorso straordinario frutto di una magia sportiva che ha mescolato in maniera vincente gli investimenti degli azionisti di maggioranza (centinaia di milioni di euro), le intuizioni di mercato di Corvino e l’abilità tecnica di Prandelli. Era da una vita che la Fiorentina non infilava una striscia di risultati così entusiasmanti. 
 
Promesse 
E allora dove sta il problema? Una parte della tifoseria contesta al presidente Andrea Della Valle di non aver tradotto in pratica quanto dichiarato durante il ritiro estivo: "Tutti i soldi rica vati dalla cessione di Felipe Me lo saranno reinvestiti entro il 31 agosto". Forse sarebbe stato opportuno in corso d’opera un altro messaggio della proprietà. Per rassicurare una piazza in fibrillazione che si porta sulla pelle ferite ancora non cancellate (il fallimento della gestione Cecchi Gori e l’umiliazione della C2). Ma possibile che sia bastata un acquisto non concretizzato a incrinare un rapporto di fiducia cementato da anni di vittorie? Diego Della Valle ha avvertito questo disagio.
 
E non ha gradito. 
Le parole di Pantaleo Corvino ("Se c’è qualcuno che vuole comprare la Fiorentina si faccia avanti") fotografano alla perfezione il suo pensiero. "La città ci vuole ancora?", si chiede sempre più spesso il patron della Tod’s. Che, in questo caso la memoria aiuta, aveva già spiegato quasi un anno fa che la possibilità della Fiorentina di competere per lo scudetto spalla a spalla con Inter, Juve e Milan passava solo attraverso la possibilità di realizzare la Cittadella Viola con tanto di stadio nuovo, parco giochi a tema calcistico, centri commerciali. E, perché no, anche un museo d’arte moderna sul modello di Bilbao. "Solo la Cittadella può aiutarci a andare oltre un tran-tran che mal si sposa con il nostro modo di vivere le nostre attività professionali". Tutto già detto, insomma. Diego Della valle non riesce a capire come una tifoseria si tormenti per un acquisto in meno invece di sostenere a gran voce un progetto che potrebbe cambiare le prospettive della Fiorentina. 
 
Stadio nuovo 
Tra pochi giorni il nuovo sindaco darà una prima risposta agli azionisti di maggioranza. Diego Della Valle e Renzi hanno parlato della Cittadella, in maniera informale, in un incontro occasionale avvenuto a luglio a New York. La volontà di trovare un accordo c’è. Tra pochi giorni sapremo se oltre alla volontà ci sono anche gli ettari disponibili. E sarà un bivio decisivo. Come ha spiegato ieri un’intervista lo stesso Prandelli: "La Cittadella è lo spartiacque". Insomma sarà un fine settimana decisivo per il futuro della Fiorentina. Domenica il presidente Andrea Della Valle tornerà al Franchi. Per toccare con mano l’umore di Firenze. E lunedì il sindaco Renzi dirà se la Cittadella Viola può trasformarsi da sogno in progetto. Tutto questo con la domanda, "Ci volete ancora?", che resta sospesa in aria. La brontolona Firenze farà bene a guardarsi intorno prima di rispondere. Non esiste, al momento, un imprenditore che possa subentrare ai Della Valle garantendo alla Fiorentina l’attuale valore sportivo. E quel "L’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare" stavolta potrebbe tra sformarsi in un clamoroso auto gol.