DAL "NO GRAZIE" DI BELOTTI AI GOL NEL FINALE: A.A.A. CERCASI CARATTERE

11.03.2024 19:00 di  Pietro Lazzerini  Twitter:    vedi letture
DAL "NO GRAZIE" DI BELOTTI AI GOL NEL FINALE: A.A.A. CERCASI CARATTERE
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca 2024 @fdlcom

Ieri la Fiorentina ha sbagliato contro la Roma il suo quinto rigore del 2024. Lo ha fatto col capitano Biraghi, con un penalty letto perfettamente da Svilar e con un risultato finale che ha lasciato in bocca il sapore del ko, nonostante la spartizione della posta. A molti non è sfuggito un dettaglio a margine del rigore sbagliato dal difensore: poco prima della battuta, Andrea Belotti, che aveva subito il fallo da Paredes, ha rinunciato alla battuta lasciando l'onere al compagno di squadra che lo aveva raggiunto per chiedergli di battere. Non sappiamo se Belotti non se la sia sentita perché stanco oppure perché emotivamente coinvolto dopo l'esperienza in giallorosso, ma la sua rinuncia va a completare un pensiero sul carattere della squadra. Un problema che si evince anche dal rendimento nella fase finale delle partite. 

UNA QUESTIONE DI CARATTERE - Tra qualche approccio evidentemente rivedibile, come successo contro il Sassuolo o più di recente contro il Bologna, e il rendimento nell'ultimo quarto d'ora che ha già portato la Fiorentina a perdere 8 punti per strada, è chiaro che il carattere della rosa sia uno dei punti deboli di questa viola. Non di tutti i singoli ci mancherebbe, ma se una buona parte della squadra mostra un'attitudine sotto tono, alla fine a risentirne è il gioco e contestualmente il risultato finale. Non è un caso se Barone, ogni volta che ha parlato del mercato di gennaio ha sottolineato come i due acquisti fatti siano arrivati anche per aggiungere esperienza e carattere. "Abbiamo acquistato due capitani" è stata la frase ricorrente, ma tra il rigore non calciato ieri da Belotti e le recenti esclusioni di Faraoni, tutto questo "peso" non si è di certo fatto sentire

TANTI SINGOLI SOTTO RITMO - Per rilanciare questa ultima parte di stagione, ottenendo risultati al di là delle singole buone prestazioni, servirà anche questa componente fondamentale, ovvero la "garra" che troppo spesso si vede solo a intermittenza. Anche dai giocatori che fino a questo momento non ne hanno mostrata, partendo da quelli che magari giocano meno. Le prestazioni di Ikoné e di Nzola, per esempio, seppur molto distanti per minutaggio, sono state entrambe irritanti. Uno è entrato al posto di Nico toccando pochissimi palloni, l'altro, subentrato nel momento della battaglia finale, non solo non ha contribuito tenendo la palla più lontano possibile dalla propria porta, ma ha anche corso pochissimo senza dare una reale mano ai compagni. Un atteggiamento che la Fiorentina ha pagato nel finale con il gol beffa di Llorente

AL DI LA' DELLE SCELTE DEL MISTER - Italiano prova a spronare tutti con un modo di approcciare la panchina "alla Conte", ma non sempre ottiene i risultati sperati. Difficile cambiare l'indole di un'intera squadra anche se, con l'aiuto dei senatori ma anche di giocatori come Ranieri, qualcosa in più potrà sperare di ottenere. Un aumento della tensione agonistica si renderà necessario nel prossimo mese, sia per la caratura degli avversari da affrontare sia per il numero di partite da giocare. Il rischio di trovarsi sfiatati e mazziati a fine gara altrimenti sarà sempre altissimo. A meno che il rendimento caratteriali complessivo non migliori come sta migliorando quello atletico. Se così non dovesse essere, sarà giusto iniziare a parlare anche delle responsabilità dei giocatori, con buona pace dei detrattori dello stesso Italiano. A quel punto, anche loro dovranno fare i conti col rendimento di chi va in campo, con particolare attenzione per alcuni singoli. Conti da fare in modo attento ancor di più che con quelli relativi alle scelte dell'allenatore.