CONTRO-PROTESTE

29.01.2012 19:40 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: Tommaso Loreto
CONTRO-PROTESTE
© foto di Firenze Viola

Chissà cosa devono aver pensato i volti nuovi della Fiorentina presenti oggi allo stadio. Mounir El Hamdaoui, e Guido Pizzarro oggi erano comunque alla loro "prima" al "Franchi". E invece...prima della partita alcuni tifosi fuori dai cancelli a protestare, dentro il deserto in prima fila, nella tribuna autorità. Poi, nel dopo gara, anche la conferma di una sorta di contro-protesta dirigenziale nei confronti dell'ambiente, colpevole di non aver offerto troppa vicinanza al club nelle ultime, agitate, settimane. Un riferimento (per la verità un po' generico, almeno nei destinatari pur ribadendo che taluni gesti restano da condannare) che sembra richiamare tutti all'ordine.

Dalla contestazione dopo la sconfitta di Lecce (con toni e atteggiamenti, come detto, in alcuni casi deprecabili e ovviamente condannati) al mancato sostegno che avrebbero evidenziato i media e la stampa in generale. Questo quanto comunicato al termine di una gara che, almeno per questa domenica, aveva dato interessenti segnali di riconciliazione con il calcio. L'ottimo esordio di Amauri (evidentemente già in grado di sostenere, a modo, i novanta minuti), l'immediato ritorno al gol di Jovetic (a proposito...ci piace il carattere, e ci piacciono i giocatori che reagiscono così, con i gol e le esultanze, alle voci da fuori...bravo JoJo!), e una squadra che a tratti ha dato la sensazione di sapersi finalmente ritrovare sul terreno di gioco. Fattori che un pizzico stridono con quanto si respira intorno a questa domenica da "lunch game". 

Spiegare a El Hamdaoui e Pizarro che la protesta dei tifosi ha radici datate, del resto, non è per niente semplice. E implicherebbe la necessità anche di raccontare perchè il “Franchi” resta sempre un deserto rispetto a quel che era solo tre anni fa. E non sarebbe nemmeno semplice spiegare loro che, forse, l'ambiente che non ha sostenuto la Fiorentina in questi tempi (stampa inclusa) si è semplicemente limitato a constatare i dati di fatto. Come quelli relativi a un obiettivo stagionale difficile da identificare già a gennaio, o come quelli legati a una squadra che per le prime quattro gare dell'anno ha dovuto fare a meno di un attaccante di ruolo. O ancora come quelli di una mancata, chiara, reciproca comunicazione sul futuro un po' con tutti. Dai tifosi ai giornalisti. In una giornata comunque positiva sul campo, in pratica, ci vorrebbe un po' di tempo per spiegare a El Hamdaoui e Pizarro il perchè di talune situazioni registrate oggi al “Franchi”.

Verrebbe da pensare, però, al di là degli scenari da anticipare a due nuovi, probabili, acquisti, che prima di tutto la Fiorentina di oggi avrebbe potuto ricompattarsi con il suo pubblico e la sua stampa. Se l'auspicio di una diversa collaboratività tra società e stampa è già stato espresso su queste pagine, quella di oggi sembra un'occasione persa per provare a riavvinarsi anche ai propri tifosi. Magari segnalando che si sta già lavorando per riparare a qualche errore evidentemente commesso. Due paroline in tal senso sarebbero state probabilmente più propedeutiche ai rapporti, piuttosto che il silenzio o lo sciopero che dir si voglia (seppure raramente si sia sentito parlare di "sciopero dirigenziale"). Del resto i movimenti di mercato che si stanno facendo frenetici sembrano comunque smuovere un minimo di fiducia, e gli stessi addetti ai lavori (anche su queste pagine, e proprio negli ultimi giorni) hanno espresso giudizi tutto sommato favorevoli sulle scelte di mercato che si delineano all'orizzonte. Come dire che quando c'è da criticare si critica, e quando c'è da elogiare si elogia. Semplicemente.

Ecco perchè, in conclusione, la contro-protesta dirigenziale, nel giorno in cui alcuni tifosi hanno scelto di scioperare ma più in generale in un periodo che non è stato semplicissimo per tutti, non ci sembra proprio la scelta migliore, ferma restando la condanna per i casi d'inciviltà accaduti contro il Lecce. Il muro contro muro, però, non serve assolutamente a niente e nessuno.