CINICA, MATURA, VERSATILE
Cinica, matura, versatile. Sono questi i primi tre aggettivi che così, di pancia, vogliamo utilizzare per descrivere e colorare la Fiorentina vista ieri sera a “White Hart Lane”.
Sì, cinica, proprio così. E se vogliamo a tratti anche cattiva e spietata. Ossimori veri e propri soltanto fino a qualche settimana fa per questa squadra, che sembra invece aver davvero cambiato pelle. Dopo una prima mezz’ora completamente in balia degli Spurs, è bastata un’occasione (mezza) per pareggiare i conti e limitare i danni dell’avanzata bianconera. Che anomalia per questa Fiorentina, che in passato ha sempre dovuto costruire valanghe di occasioni per arrivare al gol. 43% contro 57% di possesso in favore degli Spurs. Altro dato che fa riflettere e assolutamente antitetico alla storia recente di questa squadra.
Matura perché, molto probabilmente, in passato una gara del genere non l’avrebbe mai portata a casa. Matura, come maturo è stato il suo allenatore nel capire l’errore e correggerlo a gara in corso (passare a 4 dietro). Matura nell’atteggiamento. Umile e unita nel primo tempo, ha ruggito nella ripresa mostrando gli artigli, attaccando alta il possesso del Tottenham e alzando piano piano il baricentro. Alla fine il pari è stato giusto, ma la Fiorentina ha avuto anche le occasioni per vincerla. E lo ripetiamo, soltanto qualche mese fa sarebbe probabilmente finita in tutt'altra maniera.
Infine versatile. Questa squadra è clamorosamente malleabile ed elastica. Con tutte le accezioni positive di questi due termini. Onore a Montella che ha avuto il coraggio e l’umiltà di cambiare a gara in corso, cambiando, del resto, anche l’andamento dell’incontro. Versatile perché ha saputo adattarsi al ritmo e all’intensità della corazzata di Pochettino, arrancando nei primi minuti, ma senza mai sbandare. Dimostrazione di forza impressionante. Da grande squadra. Europea potremmo dire. Questa Fiorentina si esalta quando sente le note della musichetta dell’Europa League. È il suo habitat e ieri sera lo ha dimostrato una volta di più.
Adesso sarebbe pura follia pensare di aver già ipotecato la qualificazione, ma è inutile nascondersi, l’1-1 fuori casa sposta da sempre, se pur leggermente, gli equilibri nella doppia sfida. L’unica certezza è comunque che la Fiorentina che ha volato sopra la Manica questa mattina, è una squadra diversa, affamata e convinta dei propri mezzi. Adesso testa al Toro, perché si sa vincere aiuta a vincere, ma giovedì c'è subito un altro appuntamento con la storia.