CAMBIO DI PASSO

CAMBIO DI PASSOFirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca 2024 @fdlcom
martedì 29 ottobre 2024, 00:00Notizie di FV
di Tommaso Loreto

Sognano a occhi aperti i tifosi viola, e fanno proprio bene. Dopo un avvio di campionato contraddistinto da pareggi e commenti su un mercato chiuso sul fil di lana, la sesta Fiorentina dell’era Commisso ha finalmente preso forma. Certamente grazie ai ripensamenti tattici del suo allenatore, ma anche alle risposte fornite dai tanti volti nuovi arrivati in estate. Così mentre il club incassa i meritati applausi per una ripartenza non così scontata dopo il triennio di Italiano è proprio Palladino a spingere tutti con i piedi per terra, fosse solo per il doppio test in arrivo tra Genoa e Torino (entrambe da affrontare in trasferta).

Cambio di passo - L’allenatore è in fretta diventato il faro di una squadra che ha impiegato il tempo necessario per mettere in pratica la sua idea di calcio, ma che dal momento in cui c’è riuscita non si è più fermata. Dall’intervallo di Fiorentina-Lazio del 22 settembre la squadra viola è diventata una schiacciasassi, pareggiando a Empoli una settimana dopo ma vincendo poi tutte le altre partite: Milan, Lecce e Roma oltre a New Saints e San Gallo battuti in Conference. Un filotto da 7 risultati utili consecutivi e 21 gol complessivi che adesso candida la Fiorentina a un ruolo di primo piano.

I meriti del tecnico - Ed è di Palladino il merito per questa metamorfosi che sta coinvolgendo tutto il gruppo, almeno a giudicare da quanto andato in scena nel secondo tempo di San Gallo. Il tecnico sta infatti riuscendo nel compito di portare tutti sullo stesso piano, concedendo chance a chi ne ha avuto meno e sfruttando l’opportunità europea come anticamera del campionato. Così non c’è da stupirsi nemmeno di come Beltran si sia ritrovato all’interno di un sistema che si va rodando sempre di più, esattamente come stupiscono sempre meno Ranieri e Comuzzo in grado d’imporsi in una fase difensiva rivista e resa più efficace dal passaggio a una linea a 4. Un cambio, quest’ultimo, figlio della retromarcia avviata da Palladino dopo le prime difficoltà che sta regalando risultati ben oltre le più rosee prospettive.