BOTTA E RISPOSTA
Sempre e comunque Vlahovic, per forza di cose Vlahovic. Nel giorno della presentazione del nuovo acquisto Ikonè è ancora una volta la vicenda sul futuro del serbo a tenere banco, giunta a un nuovo capitolo fatto di risposte che raccontano una distanza incolmabile.
E d’altronde le parole del serbo non hanno fatto altro che spingere la società viola a ribadire l’inevitabile fastidio nel registrare solo rialzi da parte del procuratore. Se da un lato Dusan lancia messaggi distensivi, pure nei confronti di un presunto compromesso che riguardi i prossimi mesi, dall’altro la Fiorentina risponde picche. Più o meno come deve esser avvenuto anche recentemente da parte di un procuratore, Ristic, che semplicemente continua a giocare al rialzo.
Un dialogo che non sembra avere sbocchi ma che deve esser gioco forza regolato a fronte di una stagione ancora in corso, e anche di una squadra che in Vlahovic vede un leader. In questo ambito Italiano dovrà ancora una volta gestire campo e mercato nella testa del suo attaccante e nello spogliatoio, seppure quanto mostrato da quando la storia è diventata pubblica (12 gol e 2 assist) non lasci spazio a dubbi sul suo rendimento.
Insomma la questione Vlahovic si scalda nuovamente, anche a giudicare dalle reazioni di una tifoseria comunque delusa dall’intransigenza del suo bomber (o comunque da chi lo rappresenta) e inevitabilmente più interessata al futuro della Fiorentina che non alla sua destinazione finale. Una storia che prosegue, in attesa di prossimi capitoli che possano chiarire le reali pretendenti oltre il già dichiarato Arsenal, ma pur sempre in parallelo con una stagione che prima di tutto merita di essere difesa.