BIRAGHI, PRESENTE E FUTURO TUTTI DA SCRIVERE
Ci ha sempre messo la faccia, Cristiano Biraghi. Fin dal suo arrivo a Firenze l'ex Pescara ha messo subito in chiaro che lui paura dei riflettori e di prendersi responsabilità non ne ha. Così ha fatto anche nei momenti più difficili della sua carriera in viola, quando l'anno scorso su quella fascia sinistra faticava ad ingranare (contro il Chievo Verona, ottobre 2017, fu probabilmente la sua prestazione peggiore da quando è alla Fiorentina) ma andava davanti ai media a parlare senza problemi.
Piano piano il terzino viola è riuscito a conquistare la fiducia di molti, tra cui soprattutto quella di Pioli che in realtà nelle sue qualità ha sempre creduto, scegliendo di schierarlo anche di fronte alle molte critiche. In ordine di tempo l'ultimo a scoprirlo è stato Mancini, che nella Nations League giocata lo scorso ottobre è stato salvato proprio da un gol all'ultimo minuto del classe '92.
La faccia Biraghi l'ha voluta mettere anche a Coverciano, dove ieri interpellato dai giornalisti a proposito dei fatti spiacevoli accaduti a Cagliari ha risposto per le rime, condannando fortemente i tifosi protagonisti dei cori rivolti all'ambulanza accorsa per soccorrere Daniele Atzori, poi deceduto per un attacco cardiaco.
Delle parole forti, che però hanno fatto arrabbiare non pochi tifosi viola (basta andare a dare un'occhiata al suo profilo social per capirlo) soprattutto perché arrivate dopo quelle del fratello dell'uomo scomparso, il quale aveva compreso e perdonato il gesto del gruppetto di tifosi dicendo di passare oltre (leggi qui).
Ora è dunque il momento di rispondere ancora una volta sul campo, sia in Nazionale che poi alla Fiorentina. Il futuro dell'ex Pescara è tutt'altro che scritto e la sua permanenza a Firenze non è scontata (piace soprattutto a Milan e Inter), ma ciò che importa è il presente. E anche quello ha bisogno di essere scritto.