BABA O MARIO, QUESTO È IL "PROBLEMA"
Problemi di abbondanza? Averne più spesso. La frase più classica e banale che chiunque abbia calcato un campo di calcio e vissuto uno spogliatoio, ha sentito ripetere allo sfinimento. In realtà, però, tutti sappiamo che questa frase è uno dei punti cardine del manuale del bravo allenatore. Fatto di pre concetti e falsi miti, dati più dalla logica e dal buon senso che non dall'esperienza e dei meri fattori di campo. Sì, perché se i muri di casa Montella potessero parlare, siamo sicuri che l'argomento principe di questi giorni di avvicinamento alla sfida con la Lazio, sarebbe la gestione del rientro di Mario Gomez, dopo l'exploit di Babacar. Non certo un tema semplice da affrontare.
Farlo rientrare subito per diminuire i tempi di recupero (mentali soprattutto) e fargli ritrovare al più presto la forma fisica, oppure confermare Baba costringendo il panzer alla panchina?
Un dubbio amletico che campeggerà nella mente di Montella fino a domenica prossima, quando nel lunch game i viola affronteranno la Lazio di Pioli.
Dopo un iniziale periodo di appannamento, la Fiorentina sembra finalmente aver trovato la giusta dimensione. Il 4-3-1-2 si sposa alla perfezione con le caratteristiche degli interpreti e Montella ha trovato nuove, quanto inaspettate certezze. Una di queste è sicuramente Khouma Babacar. L'attaccante senegalese ha dimostrato doti importanti, che non tutti pensavano potesse confermare anche in Serie A. Le prestazioni contro Torino ed Inter ne hanno fatto un punto cardine di questa Fiorentina e fare a meno di lui, adesso, sembra oggettivamente difficile. Dall'altra parte c'è però il panzer. A Firenze ha ancora tutto da dimostrare, ma il suo curriculum ancora parla per lui. L'ennesimo infortunio da quando è approdato alla Fiorentina, ne ha rallentato la crescita che, anche se a piccolissimi passi, stava proseguendo in questo inizio di stagione. Fiducia e continuità possono essere le chiavi per farlo tornare a rendere al meglio e, metterlo in panchina, renderebbe certamente tutto più complicato.
Per la verità, i due possono giocare anche insieme. Non sarebbe neanche la prima volta. Le caratteristiche, del resto, sono diversissime, quasi agli antipodi e in un attacco a due punte, questo può rivelarsi un punto di forza.
Al di là di analisi e considerazioni però, la patata bollente resta in mano a Montella.