ABBIAMO PERSO IL VERBO DI PAULO

04.04.2016 00:00 di  Sonia Anichini   vedi letture
ABBIAMO PERSO IL VERBO DI PAULO

Continua il trend negativo della Fiorentina, quella continuità che tutti vorremmo fosse abbinata al bel gioco e ai bei risultati, in questo momento trova la sua costante nei pareggi, il quarto in cinque partite. Gli ultimi tre decisamente pesanti se rapportati agli avversari che abbiamo affrontato.
La preoccupazione è molto elevata, come la rassegnazione che ormai attanaglia tutti i tifosi viola. La cosa più sconcertante è che però questo sentimento è anche quello che mette in campo la Viola e il nostro allenatore che non riesce più a motivare i suoi ragazzi. Non riesco a farmi una ragione di come la nostra squadra affronti le partite senza mordente, senza quella voglia di “mangiarsi” gli avversari, specialmente quelli sulla carta più deboli, per dare un senso a questo campionato che era nato sotto un’ottima stella.
Paulo Sousa ci ha catechizzati col suo verbo “vincere”, la sua esperienza viola è costellata dalle sue esternazioni all’insegna di questa volontà, il gruppo dava la sensazione di avere assimilato la sua mentalità, ma sembra un prodotto arrivato alla data di scadenza. Perché? Lo stesso Pradè ha dichiarato che non siamo più quelli di settembre-ottobre, ma che non c’è niente da rimproverare ai ragazzi. Allora che cosa è successo, perché questa involuzione? Possiamo tornare sul famoso argomento della coperta corta e del mancato mercato di rafforzamento, ma continuo a pensare che le ultime tre partite potevano essere tranquillamente vinte con gli uomini visti in campo.
Manca decisamente la grinta, tante parole di buoni propositi da parte di tutti e poi si vedono gare spente e senza idee. Continuo a considerare questa situazione un crollo mentale, anche se la squadra sembra anche lenta e prevedibile, e la mancanza di un vero e proprio leader comincia a farsi sentire. Possibile che i nostri ragazzi non riescano a sentire l’imbarazzo per questa parte del campionato? Possibile che nessuno abbia ambizioni più grandi e possa far smuovere l’orgoglio di tutto il gruppo?
Certo che alcuni discorsi societari di un po’ di tempo fa relativi al costo della Champions possono aver inciso, ma pensavo che la forza di Sousa fosse superiore a chi voleva zavorrare la Fiorentina. A forza di sentirsi dire che stiamo facendo un campionato al di sopra delle aspettative, che abbiamo il settimo fatturato della serie A, alla fine qualcuno ci crede davvero.
I sogni però non vanno di pari passo con i bilanci e mi sarebbe piaciuto tanto che la mia squadra fosse diventata il Leicester d’Italia ma purtroppo ha perso troppo presto la strada della vittoria.

La Signora in viola