PRANDELLI, Se arriva un esterno è meglio
Il microfono è aperto, Prandelli cerca le parole giuste e le trova solo dopo qualche secondo: «Devo stare attento a quello che dico, rischierei di essere spiacevole». A Bilbao è mezzanotte, Prandelli è appena uscito dallo spogliatoio dove — fatto inusuale per lui— ha rimproverato duramente la squadra. A caldo. Senza metabolizzare il kappaò: ancora più strano. Critiche dirette e personali, perché troppi giocatori si sono fatti travolgere da un concetto sbagliato dell’orgoglio sportivo. Provocati e sconfitti dall’Atletico, puniti dall’arbitro: difficile fare peggio beccando un 3 a 0.
FIGURACCIA contro il Bilbao (diciassettesimo alla fine dello scorso campionato), e domenica a Firenze arriva l’Empoli: logico che alla fine poi si parli di mercato, ma Prandelli a caldo parte dalle accuse ai giocatori. Più o meno come un anno fa, quando in coppa Italia la Fiorentina perse contro il Genoa. Quella volta l’allenatore parlò di atteggiamenti presuntuosi, a Bilbao il disastro è stato totale dal punto di vista emotivo: due espulsi, cinque ammoniti, reazioni plateali e ingenue, atteggiamenti immaturi di fronte al comportamento dei giocatori spagnoli, sempre al limite della scorrettezza, ma all’interno di un contesto regolare.
Prandelli parla piano e il tono sommesso della voce equivale a una rabbia esattamente opposta: «Con questo atteggiamento non si va avanti in Europa — dice l’allenatore viola —. Il comportamento della squadra non mi è piaciuto per niente, il vittimismo non ci aiuterà. La colpa è stata solo nostra, non abbiamo saputo affrontare questa sfida in modo corretto».
Critiche un po’ per tutti, compresa la difesa che ha preso due gol di testa e ha sofferto sulle palle alte. Anche in Spagna la Fiorentina si è trovata senza esterni (Semioli e Jorgensen sono temporanemente kappaò), con Santana al rientro nel quarto d’ora finale. Kuzmanovic e Gobbi esterni non erano certo nei progetti iniziali... La domanda di mercato si riferisce proprio a questo e Prandelli risponde testualmente così: «La società è vigile, sta valutando le occasioni disponibili. Se volete farmi dire che io voglio un esterno non ve lo dirò mai, non è corretto, il gruppo è completo anche così. Poi è chiaro che se dovesse arrivare un altro esterno saremmo tutti contenti». Mai parola è stata più utilizzata in riferimento alla Fiorentina nel corso delle ultime settimane: «esterno». Anche cambiando modulo — aggiunge Prandelli — ci sarebbe ugualmente bisogno di questo tipo di giocatori. Come ? Esterni.
RISPOSTA da interpretare, certo che a Prandelli la sconfitta di Bilbao è servita per specificare alcuni concetti e anche per ringraziare il cielo che sia arrivata prima del campionato. Tornando ai concetti di prima, uno di questi riguarda anche Pazzini, responsabilizzato nel ruolo di centravanti al posto di Toni e non ancora brillantissimo anche per mancanza di sostegno in attacco: «Non è stato in difficoltà lui, ma tutta la squadra. Anzi, il suo spirito non mi è dispiaciuto, alla fine gli ho fatto anche i complimenti... Non dobbiamo dimenticarci che Giampaolo è arrivato dieci giorni più tardi rispetto agli altri, si sta avvicinando alla condizione migliore».
FINALE SU VIERI, che nelle ultime partitine ha mostrato un discreto progresso: «I tempi di recupero restano quelli previsti, Bobo potrà essere a disposizione verso la metà di settembre, cioè dopo la sosta di campionato. Non dobbiamo affrettare i tempi con il rischio di sbagliare».
E domenica c’è il campionato. Semioli (almeno lui) potrà essere a disposizione? Prandelli è ottimista: «Dovremmo farcela». Meglio viaggiare a vista.