NARDELLA, Mercafir? Ok i quattro anni. Su Campi...

12.12.2019 09:46 di Redazione FV Twitter:    vedi letture
NARDELLA, Mercafir? Ok i quattro anni. Su Campi...
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Il sindaco di Firenze Dario Nardella ha parlato ad RTV38, durante "Il Salotto dello Sport", della realizzazione del nuovo stadio viola e non solo: "Sono rimasto molto colpito dalla passione di Commisso. Ha verso l'Italia e Firenze un gran senso di gratitudine. E' un esempio cui dovrebbero guardare tutti e va sostenuto: come sindaco mi sono messo subito a disposizione per coinvolgerlo. E' pieno di entusiasmo, che va rispettato e alimentato. Poi dipende da città e tifosi". 

Come procedono i passaggi per il nuovo stadio? 
"Il primo punto, quello della variante urbanistica, l'abbiamo praticamente chiuso. A Bagno a Ripoli ancora va fatta, ad esempio. Così come a Milano e Roma non hanno neanche cominciato a scriverla, mentre noi l'abbiamo approvata. L'area della Mercafir non sarà data in concessione come quella della Juventus, ma verrà venduta per dare il controllo totale alla Fiorentina. Entro gennaio dobbiamo partire con il bando pubblico".

C'è divergenza tra voi e Commisso sui costi?
"Io capisco che un club non voglia spendere tanto, ma quel terreno è del Comune, dei fiorentini. Io devo rispettare delle regole, la perizia ormai è a buon punto e l'ha fatta lo stesso che ha fatto la stima dello stadio della Juventus. Poi la cifra dovrà essere confermata da un ente esterno, neutrale. Commisso ha fatto un paragone con Bagno a Ripoli ma non ha parlato di cifre: certo, il terreno di Bagno a Ripoli è stato venduto come area agricola, mentre la Mercafir è un'area di lavoro e vi si possono costruire diverse infrastrutture". 

Le tempistiche saranno rispettate? 
"Intanto la Proprietà attuale ha un'impostazione differente rispetto a quella vecchia: vuole cercare di rendere i tempi più brevi possibile. Noi venderemo un'area pubblica che ha già l'edificabilità e per questo io posso prendermi l'impegno di fare tutto in quattro anni". 

Che dire sull'ipotesi Campi Bisenzio? 
"Io non voglio polemizzare, se quel Comune si può prendere impegni reali e trasparenti faccia pure. Io mi prendo impegni su quello che posso fare a Firenze e andrò avanti in questa direzione. A Campi devono ancora essere costruite tante infrastrutture, come la tramvia, che alla Mercafir ci sono già: per questo credo che quest'ultima sia l'area più adatta".

Sulla ristrutturazione del Franchi ci sono possibilità? 
"Noi parliamo di nuovo stadio perché quello attuale è in un contesto urbano complicato, infatti bisogna pensare anche ai residenti. Se, come speriamo, la Fiorentina giocherà anche le Coppe la gente sarà in difficoltà. La Fiorentina aveva espresso la volontà di ristrutturare il Franchi demolendo le curve, ma è una soluzione non praticabile. Eravamo stati convinti da un progetto molto bello, però non ci sono le condizioni dell'abbattimento delle curve e quindi ora la sfida è lavorare per fare il nuovo stadio. Mettendoci, in parallelo, tutti al lavoro perché il Franchi abbia una nuova vita. Ad esempio la linea retta non è stata fatta per la "D" di Duce, come tutti dicono, ma per favorire l'atletica e quindi uno sport alternativo al calcio. Quel che è certo è che non possiamo abbandonare il Franchi. Troveremo una nuova vita anche più conciliabile con i residenti".

Il centro sportivo le piace?
"Sì, parlo spesso col sindaco bagnese Francesco Casini. Tra l'altro la tramvia arriverà lì vicino, credo sia importante per raggiungerlo".

L'ipotesi Castello potrebbe tornare in ballo?
"L'abbiamo analizzata e, sia con la nuova pista che con la vecchia, non è praticabile. Credo sia fuorviante ripercorrere ogni volta i passi che abbiamo alle spalle: oggi la Mercafir è la migliore scelta possibile".

Commisso ha capito il valore mondiale di Firenze...
"Aver portato la Fiorentina a New York ha rappresentato un ponte tra Firenze gli USA. Devo dire che è stato interpretato il connubio tra squadra e città: a gennaio andrò a New York per organizzare una serie di progetti che possano giocare su questo ponte tra Firenze e l'America".