INTER-FIORENTINA, Gli opposti che si attraggono

Riportiamo l'editoriale apparso su goal.com che mette a confronto le prestazioni europee di Inter e Fiorentina, prossime avversarie in campionato
25.11.2009 14:00 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: goal.com
INTER-FIORENTINA, Gli opposti che si attraggono
FirenzeViola.it
© foto di Filippo Gabutti

“Dopo una partita così, non vorrei parlare dell’assenza di Snejider, che forse ha pesato piu’ di quella di Messi e Ibrahimovic, o del rigore su Eto’o, che avrebbe potuto riaprire la partita”. Ecco Mister, non parliamone neanche. Parliamo dei primi 45’ che hanno semplicemente annichilito le timide velleita’ dei nerazzurri, giunti per una volta al Camp Nou – forse anche ingenuamente, presuntuosamente e pretestuosamente – con i favori del pronostico. Se anche a Cambiasso tremano le gambe, allora per l’Inter e’ notte fonda. La partita di Barcellona ha dimostrato ancora una volta – qualora ce ne fosse bisogno – che dodici uomini di personalita’ – undici giocatori piu’ un allenatore – non fanno una squadra con le palle.

Ancora una volta Mou regala un tempo all’avversario: comincia molle, non ci capisce nulla, poi stravolge tutto all’intervallo, ritrova le misure e comincia a giocare (o, meglio, giochicchiare). Solo che se lo fa in Italia, ha tutto il tempo (e la qualita’ superiore) per ribaltare la partita, se – invece – succede in Europa, con la Dinamo Kiev ti puo’ anche andare bene, ma contro il Barcellona – al massimo – ti confezioni l’alibi di un presunto rigore sul 2 a 0 che avrebbe potuto riaprire una partita (in realta’ gia’ chiusa dopo neanche 5’). Qualcuno avvisi il portoghese che quando si accorge subito di aver sbagliato a leggere la partita non e’ necessario che aspetti l’intervallo per cambiare – anche perche’ potrebbe essere troppo tardi – per il resto non si capisce se il tecnico lusitano sia piu’ bravo ad aggiustare la formazione in corsa o a non azzeccarla quasi mai dall’inizio.



Detto tutto questo – e detto sinceramente che sono dichiarazioni a caldo probabilmente dettate dall’ennesima speranza tradita da una squadra che e’ attesa, invano, e da tempo, al definitivo salto di qualita’ – e’ giusto rendere merito ad un avversario soprannaturale che – pur privo delle due star da copertina - sfila dalla manica l’ennesimo prodotto del vivaio che incanta le statuine nerazzurre (senza contare gli extraterrestri Xavi e Iniesta, anche loro “canterani” doc). Ora si sprecheranno gli sberleffi dei rivali - come e’ anche giusto che sia – ma su questo risultato c’e’ poco da ridere, perche’ dimostra – ancora una volta – che siamo lontani anni luce dal top europeo, nonostante l’incauto ed ingiustificato ottimismo della vigilia. Juve, Milan, Fiorentina, o chi volete metterci al posto dell’Inter, a Barcellona – ma probabilmente anche a Manchester o Londra se preferite - sarebbero affondate, senza se e senza ma, perche’ mai come questa sera il Barca ha dimostrato di essere “Mes que un club”. E’ un’idea – fantastica – sconosciuta a questa Inter e al nostro calcio.

Chiosa doverosa per l’indomita Fiorentina che in un’altra serata triste per il nostro movimento – che esce a pezzi dall’ennesimo esame europeo – ci restituisce il sorriso e la speranza. La squadra di Prandelli dimostra che con l’organizzazione, il carattere e un pizzico di spavalderia, le barriere si abbattono. Chissa’ che Mourinho - senza andare troppo lontano – non voglia imparare la lezione toscana. E – ironia della sorte – chissa’ che Prandelli non voglia dargli ripetizioni private proprio a domicilio. Domenica lo sapremo. Nessuno piu’ della Fiorentina, in questo momento, puo’ mettere a dura prova anche le granitiche certezze italiche del bulldozer di Mourinho…