CASTELLACCI, Riprendere la A il 30/5 per me è difficile

14.04.2020 15:40 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
Fonte: Lady Radio
CASTELLACCI, Riprendere la A il 30/5 per me è difficile
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© foto di Federico De Luca

Enrico Castellacci, ex medico sociale della Nazionale Presidente dell’Associazione dei medici del calcio italiano, ha parlato dei temi del momento per quanto riguarda il calcio.

Che cosa ne pensa delle parole di Rezza?
"Mi addolora molto che ci siano polemiche in questo momento difficile: non hanno senso, ognuno deve fare le sue riflessioni. Rezza ha semplicemente fatto un’osservazione da professionista: a 15 giorni dalla ripresa degli allenamenti sembra un po’ troppo presto pensare alla ripresa del campionato, di fronte poi ai tanti morti che ci sono stati a causa del Coronavirus".

Domani si riunirà la commissione tecnico scientifica per la ripresa del calcio.
"La Federazione deve ovviamente pensare alla ripartenza, vedremo quali saranno le linee guida che saranno stilate da questi esperti, anche se il 30 maggio come data della ripresa la vedo difficile. Bisogna vedere anche se queste linee guida saranno veramente attuabili: non tutti hanno a disposizione le strutture per poter seguire quanto magari verrà detto; va capito a quel punto che senso avranno certe linee guida, che saranno sicuramente molto puntuali e precise. Ma pensiamo a calcio delle categorie inferiori: non so se veramente sarà attuabile quanto verrà deciso".

Ovvero?
"Il calcio come sport di contatto è difficile da poter controllare sul fronte del contagio: non si potrà sempre fare allenamenti differenziati, ci sono dubbi sanitari in merito. In Cina, ad esempio, ancora non hanno deciso quando ripartire con il calcio, e loro teoricamente sono in una fase successiva e diversa del contagio rispetto a noi: questo mi fa sorgere più di qualche dubbio".

Qual è il parere della vostra associazione?
"Il nostro sarà sicuramente un parere importante, noi siamo i portavoce delle perplessità che potremo avere noi direttamente sul campo. Non ha grande importanza il fatto che domani noi non saremo presenti: chi scriverà le linee guida dovrà tener conto che determinate disposizioni non potranno essere prese alla lettera da chi è sul campo, proprio per la loro non fattibilità in certe realtà; dunque si dovrà fare attenzione al fatto che queste linee guida non risultino poi alla fine ‘inutili".