CASO CATANIA, Falsini minacciato torna in Toscana

09.09.2007 08:31 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: Il Tirreno

Un altro fine settimana turbolento: a sette giorni dalle dimissioni annunciate e subito rientrate dell’amministratore delegato, Pietro Lo Monaco, il Catania si ritrova le luci dei riflettori puntate addosso. Stavolta non per improvvisi terremoti societari, ma per la notizia della possibile apertura di un’inchiesta da parte della Procura di Siracusa. L’indagine riguarderebbe un giro di scommesse su alcune partite dei rossazzurri nello scorso campionato di serie A: Catania-Ascoli (giocata sul neutro di Verona e finita 3-3) e Sampdoria-Catania (1-0 per i doriani). Una vicenda che coinvolgerebbe il portiere Armando Pantanelli, da poco trasferitosi ad Avellino, e il difensore Gianluca Falsini, ancora in organico, due dei tre calciatori che recentemente avevano vinto una causa per mobbing nei confronti del club catanese.
«Pantanelli e Falsini non hanno fatto alcuna scommessa in vita loro», ha spiegato l’avvocato Mattia Grassani, legale dei due giocatori, annunciando che domani presenterà una richiesta alla Procura della Repubblica di Siracusa per «verificare la fondatezza delle indiscrezioni di stampa» sul presunto giro di scommesse. «Fino a questo momento - precisa l’avvocato - ai miei assistiti non è stata mossa alcuna contestazione: non sono stati sentiti nè hanno ricevuto un’informazione di garanzia».


Mentre la società si chiude in un «no comment» rigoroso, i diretti interessati negano ogni addebito: «Non ho niente da fare e nulla da dire», commenta Pantanelli. «Non ho mai scommesso in vita mia», sostiene Falsini, protagonista, ieri a Massannunziata, di momenti di tensione. Il difensore, secondo quanto riferito dall’avvocato Grassani, è stato minacciato di morte da due ultras prima dell’inizio degli allenamenti. Gli è stato anche impedito l’accesso in campo e per questo si è subito recato dai carabinieri per denunciare l’accaduto. Il legale ha riferito che a Falsini è stato intimato di «andare via da Catania o altrimenti sarà ucciso» e che «all’aggressione erano presenti tre giocatori etnei che hanno tentato inutilmente di placare i tifosi». Nel pomeriggio, Falsini, originario di Arezzo, ha fatto le valigie ed è rientrato in Toscana.