CALCIOPOLI, Il paradosso di essere puliti e penalizzati
Vi proponiamo il pezzo uscito oggi su la Nazione, a firma Paolo Chirichigno
Parole Sante, quelle di Andrea Della Valle. Avevano ragione lui e Diego (a proposito, ieri è finita la sua squalifica) quando a maggio pretendevano indagini serie. L’Arbitrato del Coni ha annullato buona parte della Calciopoli viola, e ha riconsegnato alla Fiorentina un briciolo di giustizia. Non è stato commesso alcun illecito. Ma il senso della beffa resta, se ripensiamo all’ esodo di Verona, 14 maggio 2006: vittoria sul Chievo, Champions e parrucche viola. Tutti temevano, qualcuno già sapeva.
Della Valle ha ragione quando si domanda chi risarcirà la Fiorentina, chi renderà i 30 milioni di euro di danni, i 45 punti in meno, la Champions negata nel 2006 e allontanata anche oggi. Senza penalizzazione (-19, con lo sconto - 15, l’elemosina oltre alla beffa) la Fiorentina avrebbe 52 punti e sarebbe terza, a sei dalla Roma. Zona Champions, dunque. Il danno non solo è retroattivo (cancellati i meriti della stagione passata), ma ha il «pregio» di intaccare presente e futuro prossimo. Roba da depressione profonda: allora ci siamo innamorati di squadra e allenatore, e niente è sembrato inutile e noioso in un’annata così pazza.
L’Arbitrato del Coni ha sancito che la Fiorentina è pulita, non ha commesso illeciti, ma grazie a questo sistema-calcio deve pagare ugualmente: è l’equivoco di fondo. Andrea Della Valle fa bene a sfogarsi, ma abbaia alla luna.
Se la Fiorentina non ha combinato porcherie, perchè si ritrova senza 45 punti e con 30 milioni di euro in meno? Tranquilli, nessuno darà mai una risposta seria. Ecco perchè sarebbe stupendo vincerle tutte fino a maggio e andare in Champions, senza elemosine.