CALCIO 2000, Dal 15 aprile l'intervista a Gilardino
Dalla Cina è tornato nel Belpaese dopo meno di sei mesi. Non che l'Oriente fosse brutto, ma la vacanza dal calcio che conta era finita e di tempo, per tornare ai massimi livelli, ce n'era in abbondanza. Alberto Gilardino parla di questo e tanto altro nella lunga intervista esclusiva rilasciata ai microfoni di Calcio2000, che uscirà in edicola il 15 aprile.
Di seguito una breve anticipazione: “Finché mi reggono le gambe continuerò a giocare – mette subito in chiaro il Gila – La passione è sempre la stessa di quando ho iniziato e ho intenzione di segnare tanti gol prima di appendere le scarpette”.
Già tre anni fa a Firenze, qualcuno insinuò che la luce nei suoi occhi di bomber si era spenta, ma non ha ancora smesso di fare gol, allora la bolletta l'aveva pagata?
“Quegli ultimi mesi con la maglia viola nel 2011 erano stati molto difficili. Tra infortuni e il gol che non arrivava, decisi di cambiare. C'era aria di cambiamento, un vero e proprio cambio generazionale. Mi dispiacque lasciare la squadra a metà stagione ma non potevamo andare avanti. La battuta della luce? Conoscevo il mio valore e lo conosceva anche la gente. Non mi ha pesato, alla fine mi sembra di aver continuato a segnare come sempre e in qualsiasi squadra”.
Adesso è tornato a Firenze su espressa richiesta di Andrea Della Valle, la lampadina è sempre accesa?
“Direi di sì. Sono molto felice di essere tornato a Firenze, era quello che volevo, appena ho saputo che il patron aveva intenzione di richiamarmi ho fatto di tutto per tornare. Qui sono sempre stato bene. In viola ho toccato il top, segnando gol importanti ed esultando con i tifosi. Sono contento anche perché mi ha voluto lo staff tecnico, sono qui per continuare dove ci eravamo lasciati, con il violino in mano sotto la curva”.
Se la Fiorentina tra qualche anno le offrisse di restare a Firenze anche dopo aver lasciato il calcio giocato, rifiuterebbe per tornare a casa oppure ci farebbe un pensierino?
“Sono tornato qui perché mi sento a casa. La mia famiglia è contenta e abbiamo tanti amici in città. Nel calcio non si sa mai, però mi piacerebbe costruirmi una futura professione in viola. Starà a me essere bravo a crearmi delle opportunità, ma adesso non ci penso, adesso penso al campo”.