BELLINAZZO, Spartizione risorse EL e Conference...

04.05.2022 13:52 di Redazione FV Twitter:    vedi letture
Fonte: Radio Bruno
BELLINAZZO, Spartizione risorse EL e Conference...
FirenzeViola.it

Il giornalista economico Marco Bellinazzo ha parlato delle tre competizioni europee dal punto di vista economico,: "La scelta della Uefa è stata di privilegiare solo la Champions, per i contratti e le sponsorizzazioni maggiori che portano. Ma ci si sarebbe aspettato un coraggio maggiore nella distribuzione delle risorse tra le competizioni. L'ultima ripartizione di fatto è che chi partecipa alla CL si spartisce 2 miliardi, all'EL vanno 450 milioni, alla Conferenze 250 milioni circa, che è il 10 per cento circa. Un problema annoso già denunciato nel 2015 con la situazione aggravata e senza prospettive di miglioramento. La SuperChampions che dovrebbe partire e le nuove regole finanziare vanno nella stessa direzione perché sono regole che sostengono proprio chi partecipa alla Champions. Pensare che anche la Uefa combatteva la Superlega adducendo principi di meritocrazia ecc... ma poi continua a razzolare male. Si utilizzano i parametri guardando ai ricavi in base al brand, all'importanza del campionato, alle prospettive ecc... tanto che una squadra di Premier prenderà sempre di più del Milan che ha vinto tanto nella sua storia"



Stadio viola può migliorare ricavi? "Farà poca differenza ma sempre meglio uno stadio restaurato che vecchio. Restaurandolo però non puoi costruire un impianto moderno che ti triplichi il fatturato".

Come mai tanti americani arrivano in A? "Sono tanti gli acquisti in Italia, ma in tutta Europa sono stati una cinquantina. Per tutta una serie di ragioni, la serie A si trova in una zona di convenienza perché puoi prendere club importanti, che hanno una storia e hanno sede in città conosciute nel mondo e quindi turisticamente attrattive a prezzo molto più basso perché la A economicamente è in crisi. Perché rivendono? Perché fanno affari come con le aziende, le vittorie fanno parte degli obiettivi ma l'identità e il radicamento con la città è venuto meno"