AVV. DI CINTIO, Se la A va dopo il 30/6 serve la legge
Cesare Di Cintio, avvocato di diritto sportivo, ha così parlato della situazione legata alla ripresa del campionato italiano dopo l'emergenza legata al Coronavirus, partendo poi in particolare dalla scadenza dei contratti al 30 giugno in relazione alla possibilità di terminare la Serie A dopo tale data: "Aggirare non è il termine corretto, esiste una norma che identifica l'inizio della stagione sportiva al primo luglio e ne sancisce la fine al 30 giugno dell'anno dopo. I contratti sono calcolati su questo lasso temporale. Se il campionato finisse nei termini previsti, nessun problema. Se la stagione scivola, non esiste una norma che disciplini. Sarà necessario un intervento normativo che vada a regolamentare sia i casi di sospensione e interruzione del campionato, tramite una condivisione ampia tra le varie leghe e le componenti tecniche, cioè AIAC e AIC.
La situazione è in divenire. Bisogna creare una norma ad hoc e renderla applicabile per la stagione in corso. Esiste un vuoto normativo perché non è mai emersa la necessità di sforare al 30 giugno. Lo sport si era fermato solo per la guerra: ora per fortuna non ce ne sono, ma abbiamo questo virus che sta tormentando l'Italia. Possiamo fare tutti i programmi, le congetture e le previsioni del caso, ma senza debellare il virus diventa tutto superfluo".