AMAURI, I miei anni in bianconero e la nazionale...

13.04.2012 13:31 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: Repubblica.it
AMAURI, I miei anni in bianconero e la nazionale...
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© foto di Federico De Luca

Amauri, sulle pagine di Repubblica.it si confessa e racconti i suoi anni alla Juve e la sua chiamata in nazionale:

"Arrivare in una grande squadra è sempre stato il mio sogno. Il primo anno alla Juve fu meraviglioso, il gol al Real Madrid è ancora il mio ricordo più bello. Il secondo anno, invece, con Ferrara le cose non andarono troppo bene. Nella terza stagione ritrovai Del Neri, ma per me fu ugualmente un anno terribile. Volevo sacrificarmi per la squadra, ma alla fine il sacrificato sono stato io. Capii che ormai per me alla Juve non c'era più spazio. Così andai a Parma dove ricominciai a vivere e a sorridere".

"Dopo Parma ero tornato alla Juventus con grande entusiasmo ma, dopo due soli giorni di ritiro, la grande voglia di riscatto che avevo era completamente svanita - confessa Amauri - mi sono ritrovato infatti ad allenarmi da solo. Ho provato anche a parlare due volte con Conte, ma è stato inutile: non ho mai capito il perché di tanto accanimento. Mi trattavano come se avessi fatto un torto a qualcuno, come fossi un giocatore marcio nello spogliatoio, quando io invece sono andato sempre d'accordo con tutti".

"Non mi sono mai pentito di aver scelto l'Italia - dichiara orgogliosamente la punta viola - anzi, ora che la vicenda è chiusa posso raccontare una volta per tutte la verità: sono stato io che ho rifiutato il Brasile. Quando Dunga mi chiamò in sostituzione dell'infortunato Luis Fabiano, dissi ad Alessio Secco, che non volevo andare per aspettare la chiamata dell'Italia. La Juventus mi coprì e disse che si era opposta a Dunga perché la convocazione era arrivata fuori tempo massimo. Così, il giorno che Prandelli mi convocò fu uno dei più belli della mia vita: vestire la maglia azzurra per me vale molto più di uno scudetto."