"OCCHI PUNTATI SU...", Tutti i tabù dei viola
La premessa è doverosa. La Fiorentina si sta rendendo protagonista dell’ennesima stagione straordinaria, la terza consecutiva da quando siede in panchina Prandelli, e tutti noi siamo ammirati dalla continuità di rendimento dei viola che dopo un quarto posto nel 2005-2006 ed un terzo (teorico, senza contare la penalizzazione) della stagione scorsa, anche quest’anno è lì in lotta per conquistare la terza partecipazione, anche questa consecutiva, alla Champions League (teorica anch’essa, senza contare calciopoli e di nuovo la penalizzazione). Numeri stratosferici quindi per la squadra di Prandelli che in tre stagioni ha per ora totalizzato 188 punti, ha messo in mostra un eccellente impianto di gioco a 360°, ha inaugurato uno “stile Fiorentina” che si estrinseca non soltanto col terzo tempo, ma anche col comportamento impeccabile durante i 90’ minuti e nelle dichiarazioni sempre permeate di buon senso rilasciate nel dopo gara da giocatori e dirigenti. Insomma, un rendimento generale (quasi) esente da pecche. Spieghiamo subito quel quasi, un po’ provocatorio, ma vedrete attinente alla realtà.
La Fiorentina non riesce a scrollarsi di dosso alcuni deficit tecnici e mentali che le hanno tolto punti preziosi e che rischiano di mettere a repentaglio quel famoso traguardo che da stasera (ahimè) condivide col Milan, anch’esso quarto a 41 punti come i viola. Analizziamo velocemente il primo: la Fiorentina, da ben 16 anni, non batte la Roma all’Olimpico e nelle 13 partite intercorse in questo periodo ha totalizzato 4 pareggi e 9 sconfitte con 27 gol subiti e soli 10 realizzati. L’ultima vittoria fu, infatti, ottenuta nel febbraio del 92’ con un 3-1 firmato Batistuta. Non è l’unica serie negativa dei viola visto che anche contro la Juventus a Torino non vinciamo dal maggio 88’, con la Sampdoria a Genova la vittoria manca dall’aprile 89’ e restando a Marassi, contro il Genoa la Fiorentina non raccoglie i tre punti addirittura dal settembre 82’. Veri e propri tabù quindi che speriamo possano essere sfatati quanto prima. Andiamo avanti e alternandoci fra campionato e coppa, vediamo come la Fiorentina torni a soffrire il peso del doppio impegno. Senza scendere troppo nel dettaglio sarà sufficiente dire che lo score delle partite giocate prima del match europeo vede, nelle otto partite disputate, 4 vittorie e 4 pareggi con 16 punti realizzati, mentre se guardiamo le partite successive all’incontro di coppa troviamo, sempre negli otto canonici confronti, 3 vittorie 2 pareggi e 3 sconfitte per un totale di soli 11 punti conquistati. Saldo negativo di 5 punti quindi, pesantissimi al momento attuale, e ci auguriamo non decisivi alla fine del campionato. Nel nostro piccolo, rischiando l’impopolarità certo, (ma che ci volete fare…a noi la facile demagogia non piace) abbiamo sempre sostenuto che andava fatta una scelta fra il quarto posto e la vittoria in coppa Uefa e più si va avanti e più il cammino europeo si fa difficile (e siamo d’accordo, sempre più interessante ma…), ed i rischi annessi e connessi (leggi anche la voce infortuni come quello di Mutu) crescono proporzionalmente. Chi vivrà vedrà…
Chiudiamo tornando al campionato con l’ultimo tabù, forse quello più preoccupante, quello che vede la Fiorentina farsi grande con le piccole e piccola con le grandi. Ci spieghiamo meglio: prendendo in esame i risultati ottenuti con le prime sei squadre in classifica (sette, compresa la Fiorentina, che giocheranno le coppe europee l’anno prossimo e cioè Inter, Roma, Juventus, Milan, Sampdoria ed Udinese), i viola nelle otto partite disputate non hanno mai vinto, hanno pareggiato 4 volte e perduto altrettante realizzando 7 reti e subendone 12. E’ un trend che va assolutamente invertito perché se da un lato indica la continuità della squadra di Prandelli che comunque con gli avversari alla sua portata vince regolarmente (e come numero sono superiori alle squadre cosiddette “grandi”), dall’altra fa perdere ai gigliati punti fondamentali negli scontri diretti, quelle che in gergo si definiscono “partite da sei punti”. Mancanza di personalità? Sfavori arbitrali e sudditanze psicologiche? (Lo escludiamo senza esitazioni). Forse è più plausibile la giovane età media della squadra che paga in esperienza il confronto con le titolate avversarie, più avvezze a disputare incontri decisivi da dentro o fuori. Torniamo così al punto di partenza. Massima ammirazione per i risultati fin qui conseguiti, ma la Fiorentina deve assolutamente correggere il tiro se vuol recitare sul palcoscenico europeo più prestigioso. I teatri di quartiere cominciano a stare stretti per le ambizioni dei Della Valle e di tutta la città di Firenze.