"OCCHI PUNTATI SU...", Martin Jorgensen, un "Fenomeno" da clonare
La domanda di un giovane collega, fatta qualche giorno fa, apparve ingenua un po’ a tutti, persino scontata… Più o meno recitava così: “Martin, tu hai giocato in tutti i ruoli. Qual è quello che preferisci?” Il danese lo guarda, sorride e cortesemente risponde (divertito): “Io preferisco giocare, e basta”. Immenso Martin Jorgensen, mai una risposta banale, mai una frase fuori posto, mai parole tipo “Voglio mettere in difficoltà il mister… Pensiamo una partita alla volta… Andiamo là per fare la nostra partita…” e del resto, con lui, gli appuntamenti in sala stampa sono sempre godibili.
Ma torniamo alla frase: “Io preferisco giocare…” Quest’anno il “nostro” è già alla 23esima presenza in campionato più le 8 in coppa Uefa dove ha segnato anche due splendidi gol contro gli svedesi dell’Elfsborg (evidentemente la rivalità scandinava nell’occasione si fece sentire). Il minutaggio è importante con 1171 minuti in campionato e 720 in coppa Uefa, ma soprattutto Jorgensen nell’ultimo mese ha disputato 7 partite consecutive da titolare, molte delle quali da terzino destro, la sua nuova frontiera tattica. Ricordiamo, infatti, che egli nasce esterno offensivo di sinistra nell’Udinese di Zaccheroni per poi passare alla Fiorentina nel 2004-2005 dove viene impiegato anche come esterno di destra. Fu quello un anno buio per il danese, sottoposto ad allenamenti troppo intensi e duri per la sua muscolatura fragile seppur accompagnate da una tempra d’acciaio. Durante il mercato accade una cosa grottesca: Martin viene riscattato dalla Fiorentina alle buste alla “sontuosa” (!) cifra di…700 euro, tanto offrì Corvino (evidentemente sicuro della rinuncia al giocatore dell’Udinese) contro lo zero messo in busta dai bianconeri friulani. I dubbi erano parecchi, soprattutto sulla sua condizione fisica, e per questo lo stesso Prandelli lo usava col bilancino, conscio di avere in squadra un jolly formidabile, e allora accadeva che facesse due partite consecutive al massimo per poi fermarsi alla terza. Il 19 marzo di quest anno si giocava Napoli – Fiorentina (2-0 per i partenopei) ed è l’ultima volta in cui il danese è rimasto fuori per scelta tecnica. Da allora 6 presenze da titolare acclarato più 45 minuti contro la Reggina al Franchi, risultando peraltro decisivo. Insomma una piena investitura da parte di Prandelli che, oltre ad apprezzarlo come uomo, lo ritiene un calciatore fondamentale all'interno dello spogliatoio per la sua intelligenza, personalità, e duttilità tattica tanto che, e sta diventando un tormentone, gli manca solo il ruolo del portiere e poi ha frequentato, con regolare successo, tutte le zone del campo (quando gli chiedono se si sente pronto per fare anche l’estremo difensore il suo cavallo di battaglia è: “Ho già avvertito Frey di stare attento…”).
Degli esterni abbiamo detto, poi è stata la volta di regista arretrato, centrocampista avanzato, rifinitore, seconda punta e…terzino destro, appunto. E prendiamo spunto dall’infortunio che ha colpito Ujfalusi contro il Palermo per dire, urlare, ammonire il mondo intero viola: CLONATE MARTIN JORGENSEN, l’unico che sfugge al famoso detto “Tutti sono utili, nessuno è indispensabile” essendosi reso tale in più occasioni. Ujfalusi ne avrà forse per qualche settimana, Potenza per Prandelli è una terza scelta e di conseguenza per Martino, appassionato di ciclismo, ci sarà da scalare il Tourmalet dell’ottava (e forse della nona) presenza consecutiva, in attesa che il suo posto venga preso dal…clone, appena sarà pronto.