"OCCHI PUNTATI SU...", La crescita inarrestabile di Zdravko Kuzmanovic

Montolivo, Pazzini, Osvaldo e appunto Zdravko Kuzmanovic. Tutti insieme formano la nuova Fiorentina ye ye, quella che nell'arco di due - tre anni, sapientemente orchestrata da Prandelli, porterà il terzo scudetto a Firenze. Non resta che aspettare.
29.10.2007 02:33 di  Stefano Borgi   vedi letture
Fonte: Stefano Borgi per FV

Per lui si è rischiato l’incidente diplomatico tra Fiorentina e Palermo. Anzi, se la vogliamo dir tutta, per un periodo assai lungo due amici di vecchia data, nonché stimatissimi colleghi come Rino Foschi e Pantaleo Corvino non si sono parlati. Poi piano piano la situazione si è normalizzata perché come recitava la famosa canzone…”Tanto il tempo aggiusta tutto”. Rimane il giocatore che da gennaio scorso veste la maglia viola e non quella più sbiadita del Palermo e che ora sembra aver acquisito la maturità necessaria per fare il titolare nella Fiorentina di Prandelli.

Stiamo parlando di Zdravko Kuzmanovic, calciatore serbo di origini svizzero – bosniache, nato a Berna il 22 settembre 1987. Come abbiamo detto, arriva a Firenze nel mercato di gennaio 2007 (esattamente il penultimo giorno di quella sessione, il 30 gennaio) ed esordisce in serie a il 4 marzo sostituendo Blasi nella partita casalinga contro il Torino (5-1 per la Fiorentina il finale). E’ uno dei pupilli di Prandelli, centrocampista a tutto campo, e personalmente mi ricorda il tedesco Ballack, ma (sempre personalmente) non ritengo per lui sia giusto paragonarlo ad alcun giocatore attuale o anche di un recente passato; preferisco etichettarlo come un centrocampista moderno che (forse per ora) non eccelle in niente, ma sa fare (e bene) un po’ di tutto. E ieri contro il Genoa ha confermato questa caratteristica di giocatore universale che sa farsi valere in ogni zona del campo.

Come sempre chiediamo supporto ai numeri in questa rubrica “Occhi puntati su…” certi che siano d’aiuto a noi per esprimere un’opinione ed ai nostri lettori per farsi un’idea più precisa dell’oggetto della nostra analisi. “Kuz” (questo ormai il nomignolo affibbiatogli dalla tifoseria, ma anche da Prandelli) ha toccato 35 palloni con il 76% di giocate positive (percentuale altissima), ha vinto 5 contrasti e recuperato 3 palloni, commettendo 3 falli e subendone due. Questo per quanto riguarda la fase di contenimento. Abbiamo detto dell’universalità del calciatore ed allora vediamo che in fase propositiva il giovane serbo (nonostante le tre influenze, svizzero – serba – bosniaca, Zdravko ha scelto di giocare nella nazionale della Serbia), ha effettuato 4 inserimenti offensivi, 2 cross ed ha concluso verso la porta due volte (purtroppo entrambe alte sopra la traversa). Altri segni particolari della serata nella città della lanterna una continua mobilità, grande agonismo e, particolare da non sottovalutare, la capacità di trattare il pallone con entrambi i piedi, aspetto questo che gli ha permesso di andare a crossare 2 volte con il destro e di concludere (ancora due volte) col sinistro. Insomma un giocatore completo seppur ancora un po’ acerbo.

Non è un caso che Prandelli lo stia usando ancora a piccole dosi cercando di non sprecarne il talento sottoutilizzandolo, ma anche di non addossargli troppe responsabilità sovresponendolo nelle due competizioni (fra poco sarannom tre perchè inizierà anche la Coppa Italia) nelle quali è impegnata la Fiorentina. Il ragazzo ha appena 20 anni ed il futuro è tutto dalla sua parte, anche se deve ancora lavorare parecchio per il completamento della sua crescita. Più o meno come la Fiorentina che ieri a Marassi ha dimostrato di essere maturata, cresciuta sensibilmente rispetto alla scorsa stagione, ma nello stesso tempo manca di quell’ultimo guizzo che permette alle grandissime squadre di vincere partite come quelle di Genova…da 0-0.

Comunque non c’è fretta, anche perché sia Kuzmanovic che la Fiorentina sono ancora giovani. La strada intrapresa è quella giusta e per entrambi garantisce un unico, grande maestro; Cesare Prandelli.