OCCHI PUNTATI SU, I tormenti del giovane Dainelli

04.06.2007 07:29 di  Redazione FV   vedi letture

Innanzitutto una spiegazione per i nostri lettori e delle scuse doverose a Dario: sono giorni che osservo, sento, leggo dei dubbi e dei tormenti dei quali è preda Dario Dainelli, valente centrale viola nonché capitano della Fiorentina, circa il rinnovo del suo contratto in scadenza 2008; e quest’indecisione mi ha ricordato un romanzo di Salinger del 1951 dove si narrava di un giovane sensibile ed irrequieto a disagio nella società che lo circondava e afflitto da tormenti giovanili che ne rovinavano l’esistenza. Facciamo un rapido parallelo e vediamo come questa società potrebbe essere la Fiorentina ed i tormenti quelli di un calciatore diviso tra cuore e portafoglio. 
Il romanzo in questione è “Il giovane Holden” ma negli ambienti scolastico - letterari si usa aggiungere al titolo originale anche “I tormenti del…” creando di fatto una doppia lettura; ecco spiegato un titolo forse criptico ma esemplificatore di una situazione che ormai si sta protraendo da troppo tempo. Le scuse invece si riferiscono all’appellativo di “giovane” che ha sì il merito di accostare Dainelli al protagonista del romanzo, Holden Caulfield, ma anche (ahimè) ad Alberto Malusci, ex libero viola d’inizio anni 90’, il quale esordì giovanissimo in serie A nella Fiorentina; il pistoiese prometteva moltissimo e fu addirittura paragonato, nei suoi primi anni, a Franco Baresi del Milan. Su di lui pendeva sempre quell’appellativo di giovane, tanto che ormai veniva chiamato comunemente “il giovane Malusci” come se fosse un nome e un cognome; Alberto era un buon giocatore ma non fece la carriera che ci si aspettava e l’appellativo di “giovane”, ne siamo certi, non gli portò fortuna; aveva in comune con Dario l’origine toscana, il ruolo, la proprietà tecnica ed un’innata eleganza nell’incedere. Dainelli è a nostro parere una spanna superiore e comunque tranquillizziamolo perchè “giovane” comincia a non esserlo più.

Dario Dainelli nasce a Pontedera il 9 giugno 1979 e viene dal vivaio dell’Empoli; esordisce in A nel Lecce e poi Brescia, Verona, e Fiorentina. E’ in viola dal 2004 ( fu il ds Lucchesi a portarlo a Firenze), e da quest’anno è anche capitano della squadra. Il suo caso si può paragonare alla novella dello stento poiché ormai da mesi Corvino e Dainelli stanno “parlando” del rinnovo del contratto; Pantaleo ha messo sul piatto un sensibile aumento (si dice il 50%), ma Dario nicchia e sinceramente ci chiediamo il perché. Al di là delle motivazioni addotte in questi mesi dai media nazionali e locali (tutte legittime), noi proviamo a buttarne là una nuova (o comunque poco praticata); Dainelli si è disamorato di Firenze in seguito a certe contestazioni e mugugni sulle sue prestazioni che già vennero fuori l’anno scorso e sono proseguite quest’anno; tutto questo nonostante la difesa viola sia risultata la quarta del campionato la stagione scorsa e addirittura la migliore quest’anno davanti a corazzate come Inter, Roma e Milan. Se l’è legata al dito insomma, si è sentito investito di responsabilità e colpe che nei termini (qualche volta) sono trascese nell’offesa personale (leggi scarso impegno e poca personalità).



Il contratto di Dario, lo abbiamo detto, è in scadenza 2008 ed è certamente inadeguato al valore del calciatore e se paragonato ad altri esistenti nella rosa viola; in quest’ottica va quindi considerato il forte aumento propostogli da Corvino, che produrrebbe una cifra finale vicina al milione di euro. Secondo le regole federali, chi entra in regime di svincolo può accordarsi con altre società già dal gennaio dell’anno di scadenza del proprio contratto. Sono quindi sei mesi buoni che Dainelli ed il suo procuratore sono a caccia di offerte più remunerative e proposte interessanti non sono sicuramente mancate. A questo punto si entra nel campo della soggettività e delle leggi di mercato: Dainelli vale più di un milione di euro l’anno d’ingaggio? La proposta di aumento poteva essere superiore? Quanto interesse ha la Fiorentina a trattenere il suo capitano? E ancora…conviene a Dainelli lasciare una società dal grande futuro come la Fiorentina (che gli offre anche la fascia di capitano) per un'altra dove guadagnerebbe di più, ma dove troverebbe incognite e prospettive che difficilmente possono essere migliori di quelle viola?

Dubbi, incertezze, domande spesso senza risposta…in una parola tormenti; il “giovane” Holden Dainelli è chiamato probabilmente all’ultimo contratto della carriera, certamente a quello più importante e per questo comprendiamo l’incertezza; ultimamente sembra esserci stato un riavvicinamento e questa settimana dovrebbe essere quella decisiva. Mencucci più volte e lo stesso Corvino si sono dimostrati fiduciosi (addirittura Pantaleo nei giorni scorsi si è speso in un sospetto…”Dainelli resta al 100%) ed è da capire se queste siano dichiarazioni di facciata o più probabilmente un tentativo di accelerare i tempi per una situazione che non porta benefici a nessuna delle due parti. E’ chiaro che, arrivati a questo punto, i tormenti riguardino anche la società viola che resta comunque ferma nelle sue posizioni ma che dovrà intervenire pesantemente sul mercato nel caso che Dainelli se ne vada. Barzagli, Zapata, Cris…una litania di nomi che da giorni e giorni riempiono le pagine dei giornali e insieme l’attesa per una decisione che tarda ad arrivare; sono note invece le valutazioni dei nomi appena fatti e nessuna è inferiore ai 10 milioni di euro… ecco che in questo caso i tormenti sarebbero tutti della Fiorentina.