OCCHI PUNTATI SU..."Fiorentina - Juventus, la madre di tutte le partite"

Ritorna Fiorentina - Juventus e tutto il resto, come cantava qualcuno...è noia. Solo 48 ore ci dividono dal match contro i bianconeri ma a giudicare dalla prestazione dei viola, stasera contro il Groningen, Fiorentina - Juventus è già comincata.
05.10.2007 03:39 di  Stefano Borgi   vedi letture
Fonte: Stefano Borgi per FV

Abbiamo scherzato. E poi, nessuno ci aveva avvertito che questo giovedì c’era da giocare una partita vera, da dentro o fuori, addirittura con un avversario di stampo europeo. Noi eravamo abituati a…che so, il Forte dei marmi, la Sestese, qualche volta la formazione primavera, ma non al…come si chiama? Groningen? Al massimo pensavamo fosse una squadra della prima categoria dell’Alto Adige, di passaggio a Coverciano per svolgere uno stage d’aggiornamento. Comunque il nostro dovere l’abbiamo fatto, il turno è stato passato, e adesso lasciateci in pace; domenica c’è la Juventus, la “Madre di tutte le partite”.

 

Ecco, ci piace immaginare così un dialogo tra gli undici di Prandelli e qualche tifoso, indispettito per la sofferenza provata, che all’uscita dell’Artemio Franchi rimprovera lo scarso nerbo messo in campo dalla Fiorentina, costretta a ricorrere ai rigori per superare il primo turno di Coppa Uefa. Solo così, in effetti, si potrebbe spiegare una prestazione a dir poco incolore, salvata dai “soliti noti” Sebastian Frey e Adrian Mutu, che ha visto una Fiorentina apparentemente svogliata e con la testa da un’altra parte. Del resto c’è da capirli, fra 48 ore arriva la Juventus che, ufficialmente è una neopromossa, ma ufficiosamente è il nemico con la N maiuscola. I viola ci arrivano dopo 120 minuti intensi (altro che svogliatezza) e con il carico da undici dei rigori sulle spalle, aggravio psicologico da non sottovalutare. L’approccio alla partita non è stato dei migliori e si è visto subito, Mutu ha colpito una traversa da posizione favorevolissima ed anche questo era un segnale; lo stesso rumeno, poi, si è messo la squadra sulle spalle e l’ha condotta ad un’agognata qualificazione con il gol del pareggio prima, e con il rigore decisivo dopo. L’allenatore del Groningen, Ron Jans, dirà nel dopo partita che ha vinto la squadra più fortunata; può darsi abbia ragione, ma a noi va bene anche così. E poi lo diceva anche Napoleone che preferiva avere dei generali più fortunati che bravi.

La partita con la Juve dicevamo: si ha un bel dire che Firenze si è spogliata di quella veste da provinciale che in passato gli era stata cucita addosso. Si ha un bel dire che la partita con la Juventus è una partita come tutte le altre e che la Fiorentina guarda oltre quella maglia che sa tanto di strisce pedonali (e come tali destinate ad essere calpestate); si ha un bel dire, infine, che bisogna pensare ad un impegno alla volta, profondendo il massimo impegno e la massima concentrazione anche per un “normalissimo” Groningen. La Juve è la Juve e chi non lo ha capito, cambi mestiere (ci riferiamo a quello di tifoso). Donadel nel dopo partita tranquillizza tutti: “Certe partite si preparano da sole. Non sentiremo la fatica, anzi, non vediamo l’ora di giocarcela; se poi ripenso alla sconfitta di due anni fa…” Già, il 2-1 del 4 dicembre 2006, quello del ciuffo d’erba che deviò sul palo il tiro a botta sicura di Toni. Come vedete c’è sempre un motivo per avercela con la Juve, c’è sempre un motivo per pensare sempre e solo alla Juve e c’è un motivo anche per spiegare l’opaca prestazione di stasera contro il Groningen…aver pensato alla Juve.