"OCCHI PUNTATI SU..." Buffoni, giullari e servitori. Il marcio è dentro al calcio

12.04.2009 01:59 di  Stefano Borgi   vedi letture
Fonte: Stefano Borgi per FV
"OCCHI PUNTATI SU..." Buffoni, giullari e servitori. Il marcio è dentro al calcio

Peccato, l'ennesima occasione perduta. Nel giorno del ricordo e della solidarietà riesplode l'imbecillità umana anzi, nel caso della Fiorentina questa esplode per la prima volta. La squadra viola, ormai da anni esempio fulgido da seguire per correttezza ed etica sportiva, c'è cascata, ingenuamente, e da sabato sera anche lei fa parte di quel calderone composto da una pletora ridicola di individui con i quali, speravamo, la società viola non avrebbe mai niete da spartire. Nei  dopo partita del sabato pasquale si sono alternate e succedute varie tipologie di buffoni, giullari e servitori di più padroni. I giocatori in primis, per proseguire con addetti stampa e dirigenti, per finire ai soliti pseudo-tifosi che dalla loro hanno la scusante (considerata la loro povertà mentale) di essere fuorviati da chi dovrebbe dare loro l'esempio.

 

Chiariamo subito la situazione in casa viola: nessuno ancora sa come siano andate realmente le cose e non saremo noi a trarre conclusioni affrettate. Melo aspetta Lopez nel tunnel, oppure accade il contrario? Almiron viene colpito mentre divide i due contendenti oppure partecipa fattivamente allo scontro? E Cossu, perchè ha la mano fasciata? E ancora, come si spiegano i danneggiamenti allo spogliatoio del Cagliari? A questo proposito lodiamo il comportamento della dirigenza viola e dell'ufficio stampa che hanno evitato qualsiasi commento o presa di posizione lasciando tempo e spazio alle decisioni dell'ufficio indagine. Peccato che in questo modo non si sia comportato l'addetto stampa del Cagliari, tale Marcello Sanfelice, che dal basso di un'abbronzatura più da "tronista" che da rappresentante di società, se ne è venuto in sala stampa sputando veleno e sentenze contro la Fiorentina ed i suoi tesserati. Da premio Nobel la premessa ("Il Cagliari ha subito una brutale aggressione da parte dei giocatori della Fiorentina") da Oscar la conclusione rispondendo a chi gli chiedeva maggiori delucidazioni..."Non so più di questo perchè, personalmente, ho visto solo una gazzarra." Come dire,  lancio il sasso e tiro via la mano. La ricostruzione è nebulosa ma condividiamo una dichiarazione dell'amministratore delegato viola Sandro Mencucci, che commentando l'agguato di Melo (nello specifico) a Lopez (il giocatore "spaccato" secondo l'ineffabile Sanfelice) si è mostrato dubbioso sulla tempistica visto che, come al solito, i giocatori gigliati si erano fermati in mezzo al campo per svolgere il loro "terzo tempo", salutando e facendo gli auguri alla terna arbitrale. E allora la domanda nasce spontanea: come potevano, i viola, aspettare quelli del Cagliari sotto il tunnel, quando nello stesso vi sono entrati evidentemente dopo di loro? L'ipotesi più plausibile, quindi, è che sia successo esattamente il contrario, ma a prescindere su chi abbia cominciato (ci interessa davvero poco) quello che ci rattrista è che la Fiorentina (Melo o chi per lui) abbia raccolto tale provocazione e partecipato a questa fantomatica gazzarra. Si dirà che l'adrenalina del dopo partita è difficile da controllare, che l'istinto umano è quello di difendersi, che c'è un orgoglio ed una dignità da salvaguardare ma sabato, ci dispiace, proprio no, non doveva accadere. Non doveva succedere nella giornata della commemorazione per 293 vittime del terremoto in Abruzzo, del minuto di silenzio, degli incassi devoluti agli sfollati, degli striscioni srotolati in curva densi di dolore e di pietà (a proposito, complimenti a quello esposto in Fiesole, come spesso capita, il migliore nel panorama nazionale), dei buoni propositi e delle buone intenzioni...Lo ripetiamo con forza, proprio no! Tutto questo sa di totale indifferenza verso un momento altamente tragico della nostra storia, ed è scontato dire che certi fatti non dovrebbero accadere, nè ora nè mai. Questa era un'occasione unica per compattarci, per guardarci in faccia ed invece l'impressione è stata di un tiro meschino, vigliacco, verso un moto di speranza già flebile di per sè. Fiorentina tirata in mezzo quindi? Può darsi, ma chi è più intelligente ha il compito di educare, di redimere chi non è capace di usare il cervello, certo non adeguarsi alla sua stolidezza piuttosto che alla sua inciviltà.

 

La mamma degli imbecilli si suole dire essere sempre in cinta e sopratutto non avere patria nè cittadinanza. E allora ecco che a Roma (che sorpresa...) il derby finisce 10 contro...8 perchè nell'intervallo si fa cacciare anche Spalletti per una lite col laziale Tare. Totti, dall'alto di un'impunità oramai acquisita, offende platealmente (fra l'altro recidivo) con gesti e frasi inequivocabili l'arbitro Morganti che subisce silente e passivo. Fuori dell'Olimpico, poi, si scatena una sorta di "guerra civile" con delinquenti di fede romanista che setacciano la "tribuna Tevere" con mazze e bastoni alla caccia di un nemico laziale da distruggere. Fortunatamente, a far da contraltare, qualcuno si è tirato fuori. Torniamo a Firenze e ci complimentiamo col tecnico del Cagliari, Massimiliano Allegri, livornese con una buona dose di autocontrollo, che mentre il già citato addetto stampa Sanfelice terminava il suo imbarazzante show, stigmatizzava il comportamento dei suoi giocatori e dei 22 in generale (lo abbiamo sottaciuto ma Fiorentina-Cagliari è finita 11 contro 9 per due espulsioni a carico dei sardi) sostenendo come gli arbitri vadano aiutati con comportamenti sobri e non violenti senza farsi trascinare dall'istintività, in molti casi negativa. A Genova, dal canto suo, l'italo-argentino Camoranesi, subiva una sacrosanta espulsione scusandosi a più riprese con l'avversario colpito, con l'arbitro e con il pubblico, ricevendo il giusto applauso ed il conseguente perdono. Ma ahimè, siamo di fronte a due gocce nel mare magnum di un delirio collettivo, e tutto questo (lo ripeteremo fino allo sfinimento) mentre un intera città, l'Aquila, rischia di scomparire ed un'intera regione piange 293 vittime di una delle più grandi tragedie della storia italiana. Come cantava Battiato, "Povera Patria... "

- foto tratta da Foto tifo viola -