LA SIGNORA IN VIOLA, "Basta con le etichette, i tifosi viola non sono razzisti"
La Signora in viola risponde a chi accusa di razzismo la tifoseria viola: "Ma non è che il giudice sportivo ci discrimina? E’ chiaro che vuole essere una provocazione ma passare sempre da bischeri effettivamente scoccia. Che le squadre non sono tutte uguali noi lo abbiamo scoperto da tempo, non abbiamo avuto bisogno delle intercettazioni, ma ho la sensazione da un po’ di tempo che ci abbiano preso per un bancomat. Perché i nostri insulti, deprecabili quanto vuoi, sono multati più di quelli della Roma? Perché a Firenze si paga tutto, e per tutto, ed altrove si ha paura di generare sommosse popolari? E poi, oltre a tutti i danni e torti subiti, dobbiamo passare anche da razzisti, noi tifoseria mai schierata politicamente? Scusate, ma avete “toppato”!!
Ma vi ricordate la macarena inventata per Reginaldo e i simpatici balli tribali di Papa Waigo? Non ci siamo MAI sognati di rinnegare calciatori di colore. Poi è chiaro che allo stadio ci sono persone più o meno stupide e più o meno educate che esternano le loro sensazioni in modo spesso sbagliato, ma non dateci etichette che non ci competono!
Allora, a proposito di cori cretini, dovrebbero tutelare anche la mamma e il babbo di Lippi (lui stesso ha detto di non capire l’accanimento visto che sua madre è fiorentina)!!! Certo è che non è stato rimarcato che il signor Balotelli ha sputato verso i tifosi viola e ha fatto la sua solita linguaccia, ma quando recriminiamo ci tacciano di piangerci addosso.
Ma parliamo di calcio giocato, anche se non è in questo periodo un argomento tanto più felice. Ennesima sconfitta ed ennesima prova scialba soprattutto dal lato caratteriale. E’ mai possibile che una squadra che annoverà calciatori come Mutu, Gilardino, Frey, Melo, Gamberini abbia bisogno di un leader, di qualcuno che li sproni a lottare? Ho sentito in questi giorni il Trap (auguri per il compleanno) che diceva che una sua massima è: non importa vincere ma essere protagonisti. Saggio uomo! Possiamo stamparla ed appenderla nelle varie camerette dei nostri giocatori? Non si può vedere la mancanza di entusiasmo e gli errori fatti in queste ultime gare e nemmeno la menata che Firenze è una piazza difficile.
Difficile per cosa? Per il troppo attaccamento alla squadra, per la simbiosi della città con la maglia viola? Perché siamo un popolo polemico e chiacchierone? Noi ne abbiamo passate tante e non abbiamo mai mollato ed è quello che chiediamo adesso alla Fiorentina.
Non abbiamo intenzione di prenderci un anno sabbatico dall’Europa che conta per lasciarla al Genoa ne tanto meno all’odiata Roma quindi cerchiamo di essere protagonisti…tutti!"
La Signora in Viola