"CATTIVI PENSIERI", Fiorentina: storie di fughe, mugugni e sorrisi mancati...
Tira una brutta aria sulla Fiorentina. Aria pesante, scontentezza a piene mani ed una sindrome da "tutti contro tutti" che preoccupa (e non poco) in vista del rush finale. Mancano 9 partite ad un traguardo chiamato Champions League, i viola sono in piena corsa dall'alto del loro quinto posto e, tanto per dirne due, le antagoniste principali non vivono certo il loro momento migliore. Il Genoa ha perso, proprio in queste ore, la sua punta di diamante Milito, vero e proprio mattatore della (fin quì) sorprendente stagione genoana. L'argentino ha riportato una lesione muscolare con la sua nazionale che lo terrà lontano dal rettangolo verde per più di un mese. Una tegola non da poco per la combriccola di Gasperini mentre la Roma, da parte sua, combatte oramai da mesi con infortuni a catena (qualcuno di questi forse "politico" vista la situazione societaria dei giallorossi) che ne stanno minando fortemente il rendimento. Tutto tranquillo in casa viola quindi, e, se si eccettua Santana, nessun grave infortunio, Jorgensen sulla strada del pieno recupero, 5 partite in casa e quattro fuori da disputare nelle ultime nove di campionato, nessun impegno infrasettimanale che ostacoli una preparazione mirata alla prova domenicale, insomma...quella che si suol dire una "pacchia".
E invece, sta succedendo esattamente il contrario, in modo assolutamente incomprensibile. Fiorentina, storie di fughe...abbiamo titolato; la più clamorosa è stata quella di Pazzini che, a Genova, vola a tre metri da terra trasformando in gol qualsiasi pallone vagante, senza distinzione di maglia o trequartista. Una sorta di "Re Mida" de' noantri quindi, con il "pazzo" che passa dalla Samp alla Nazionale, da Cassano a Simone Pepe, suonando la stessa musica: gol, sempre gol, fortissimamente gol!!! Va un pò peggio ad Osvaldo, già rimbrottato pubblicamente dal mister Mihajlovic, ancora a secco di gol e come sempre, più impegnato a sistemarsi la fascetta per i capelli che a cercare con profitto la porta avversaria. Anche nel suo caso, comunque, si trattò di fuga mentre quelle di Da Costa e Papa Waigo sono state fughe di altro genere, diciamo così, gentilmente "imboccate" da Prandelli e dalla società.
Fiorentina, storie di mugugni... Proseguiamo il nostro viaggio nel pianeta viola e notiamo con dispiacere che anche Jovetic si è adeguato (e non siamo sicuri che abbia capito...) alla moda del "mugugno gratuito." Non crediamo sia farina del sacco di Stevan, fin quì irreprensibile nel suo comportamento "aziendalista" nonostante la giovane età. Poche ore prima voci incontrollate registravano una certa insofferenza di Frey (in verità subito smentita), qualche mese fa fu la volta di Kuzmanovic che mostrava di "gradire" l'interesse del Milan, poi Melo che sorrideva sardonicamente nel commentare le voci provenienti da Londra (sponda Arsenal) e Madrid (Real), fino ad arrivare a Jorgensen che chiede un ritocco dell'ingaggio del 40% alla veneranda età di 35 anni e dopo 6 mesi di totale inattività. La madre di tutti i mugugni è, comunque, quella di Alessandro Moggi, procuratore di Adrian Mutu che aveva portato alla cessione, quest'estate, del romeno, bloccata in extremis da Prandelli. Andiamo avanti: Pasqual non gradisce la corsia preferenziale riservata a Vargas, Donadel si sente scavalcato ingiustamente dopo che per tre anni ha tirato la carretta, Semioli apprende dal televideo di non essere stato inserito nella lista Champions di agosto (e se fosse vero, sarebbe effettivamente molto grave). Insomma, tutti scontenti, tutti con qualcosa da pretendere, tutti pronti a tirare picconate sulla povera Fiorentina che (e per una volta siamo d'accordo con Corvino) sta facendo un miracolo a rimanere nei piani alti della classifica.
Chiudiamo con...Fiorentina, storie di sorrisi mancati. In questo caso non ci dilunghiamo troppo visto che la sindrome sta colpendo tutti, nessuno escluso. Capofila Prandelli che parla sempre di meno (sopratutto con i giocatori), distribuisce critiche e stoccate a destra e a manca, dichiara la pace (armata) con Corvino ma non riesce a restituire alla squadra quella voglia di gioire per una bella prestazione, per un grande risultato, quella voglia di stupire divertendosi che era caratteristica precipua della Fiorentina degli anni precedenti. Bisogna ritrovare il sorriso, la voglia di allenarsi, di scendere in campo, bisogna ritornare a confrontarsi, discutere in campo ma anche abbracciarsi, correre incontro dopo una rete, incitarsi e stimolarsi a vicenda, sempre e comunque col sorriso sulle labbra. Serve uno sforzo in queste ultime giornate, poi i conti si faranno alla fine.