"AMARCORD", Il battesimo di Bati-Gol e l'esordio di Massimo Orlando
Fiorentina-Genoa sarà uno scontro da emozioni forti, ed è la storia che ce lo dice dato che fra le due squadre si è spesso giocata una partita da dentro o fuori. Come il 7 maggio 1978 quando, all'ultima di campionato, c'era in ballo la permanenza in serie A. Furono novanta minuti di drammatica intensità, sospesi a metà tra speranza e rassegnazione, ed il pareggio che ne conseguì salvò i viola condannando alla B il Foggia e lo stesso Genoa. Firenze si svegliò da un vero e proprio incubo e sul prato dell'allora stadio "Comunale" si versarono lacrime di sincera gioia. Furono lacrime di disperazione, invece, quelle datate 22 novembre 81', quando il capitano per antonomasia, Giancarlo Antognoni, stramazzò a terra abbattuto dalla furia del portiere genoano Martina. Si vissero minuti di autentico terrore, il cuore di tutta Firenze si fermò, in attesa di ripartire insieme a quello del suo figlio prediletto, e quando l'altoparlante dette finalmente buone nuove sulla salute di Antonio si levò un lungo e commovente applauso. L'8 settembre del 1991, invece, andò in scena il battesimo del gol per il “Re Leone” al secolo Gabriel Omar Batistuta. Si era alla seconda giornata e Fiorentina - Genoa inaugura al "Franchi" una stagione che sarà povera di soddisfazioni per i colori viola. Quel giorno però nacque una stella fatta di forza, umiltà, voglia di fare gruppo, ed è questo che chiede Prandelli alla Fiorentina di oggi e questo era ciò che metteva Batigol nella Fiorentina di allora.
E chiudiamo ricordando l’esordio di Massimo Orlando, altro numero 10 che fece innamorare Firenze, avvenuto durante un Fiorentina-Genoa del novembre 90’. Orlando, arrivato da pochi giorni in prestito dalla Juventus, fece il suo ingresso al 63’ e dopo soli 22 minuti sigla il 2-1 provvisorio con uno slalom d’altri tempi ed un sinistro radente che s’insacca inesorabile. Fiesole in delirio, ancora ferita dalla cessione di Baggio e il coro che si alzò, "Meglio di Baggio, Orlando meglio di Baggio", sembrò la naturale conseguenza di quella traumatica separazione. La partita finì 2-2 mentre l'anno scorso fu un 1-0 firmato Gilardino che sommato al 3-3 del ritorno volle dire Champions League. Stasera si replica ed anche stavolta si respira profumo d'Europa.