UGO POGGI, Una vita all'ombra del giglio

26.02.2008 14:34 di  Andrea Capretti   vedi letture

Una vita all'ombra del giglio. Non poteva essere diversamente la vita di Ugo Poggi, fiorentino doc scomparso in queste ore, battuto da una lunga malattia. Un amore viscerale quello di Poggi per Firenze e la sua anima sportiva, iniziato in prima persona sui campi di calcio. Erano i tempi belli della Rondinella, squadra in cui cresceva la carica agonsitica di questo piccolo centrocampista destinato ad entrare nella storia e nei ricordi di molti fiorentini. Un'infanzia trascorsa a respirare l'aria di San Frediano, e la scintilla che scocca inevitabile per il pallone, anche nella sua particolare accezione del calcio in costume. Chiusa la carriera da atleta, Poggi e il mondo dello sport sono due metà dello stesso cielo che non posso essere tenute troppo distanti, nel giro di breve diventa presidente della 'sua' Rondinella. Uomo sincero, incapace di nascondersi dietro a etichette o formalismi la Fiorentina diventa è la sua nuova casa, sommando stagioni da consigliere e coordinatore del settore giovanile viola.

Ugo Poggi vive di sentimenti veri, tanto che arriva il giorno in cui in nome dell'amicizia accetta l'incarico più doloroso della sua vita. L'amiciza è quella con la famiglia Cecchi gori, e il ruolo quello di presidente nella tormentata stagione 2002 che alla Fiorentina costerà la retrocessione in serie B. Soltanto due mesi a dirigere le vicende viola, ma neanche il suo carisma e il suo amore furono sufficenti per risollevare una barca con troppe falle per restare ancora a galla. Con le lacrime agli occhi, dimettendosi, pose fine alla presidenza più corta della storia gigliata. Firenze non lo aveva dimenticato però e Poggi diede sfogo all'altra sua anima da tifoso, quella bianca come i calcianti di San Frediano. A lungo punto di riferimento e garante assoluto di un calcio storico che dopo la sua uscita di scena ha vissuto un declino tale da arenarsi sulla sospensione dell'intera manifestazione. Addio Ugo, a quasi 80 anni Firenze perde il suo piccolo sincero pezzo di storia.